Paola Caruso, la disperazione per il figlio: "Danno permanente, dovrà portare il tutore per sempre"

Ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, la showgirl ha parlato dei problemi che sta avendo Michele, che ha da poco compiuto 4 anni: la situazione non è migliorata come si pensava, l'unica speranza potrebbe essere un intervento negli Stati Uniti.

Impotenza e senso di colpa, queste sono le sensazioni che sta provando Paola Caruso da quando si trova ad affrontare in prima persona i problemi di salute di suo figlio Michele, che ha compiuto 4 anni il 2 marzo 2023. Il bambino ha iniziato a stare male a novembre 2022, periodo in cui si trovava in vacanza in Egitto con la mamma: qui ha avuto la febbre piuttosto alta, per questo la showgirl ha deciso di affidarsi a un medico del posto pensando che potesse aiutarla a farlo guarire.

Il dottore le ha chiesto il consenso per somministrare al piccolo una puntura, contenente però un farmaco che era tossico perché sconsigliato a chi ha meno di 12 anni. E da lì sono iniziati i problemi. Michele ha cominciato ad avere difficoltà di deambulazione e ancora adesso non cammina bene. Il miglioramento che i pediatri si attendevano non c’è stato e questo non può che fare male all’ex Bonas di Avanti un altro, come ha raccontato lei stessa a Silvia Toffanin, ospite di Verissimo, a distanza di qualche mese dalla sua ultima apparizione (era gennaio).

“Ha migliorato l’uso della gamba, ma non muove ancora il piede – ha raccontato Paola Caruso – I dottori hanno detto che questo significa che il danno che è stato fatto è permanente, dovrà portare il tutore per sempre”.

A farla stare ancora peggio è l’idea di essersi fidata della persona sbagliata: “Mi sento impazzire, non riesco a perdonarmelo. Mio figlio sta pagando per una decisione che ho preso io”, ha detto tra le lacrime.

Almeno per ora Caruso, che sta crescendo il figlio da sola, non ha voluto entrare nei dettagli con lui sulla sua situazione: “Mio figlio mi chiede: ‘Mamma non lo devo portare tutta la vita, vero?’ Io gli dico di no, ma gli sto dicendo una bugia. Mi sento di impazzire, un dolore così”.

Una piccola speranza, però, ancora c’è, Paola vuole crederci pur provando a tenere i piedi per terra per evitare che il bimbo possa restare deluso: sottoporlo a un intervento negli Stati Uniti. “I dottori mi hanno detto di essere realista, di smetterla di pensare che si possa risolvere. Io, però, voglio provare a portarlo in uno dei centri migliori del mondo che si trova negli Stati Uniti, nella speranza che possa migliorare”, ha concluso.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!