Fanno discutere le parole che Papa Francesco avrebbe pronunciato nel corso di un incontro informale con la Cei, l’assemblea dei vescovi, del 20 maggio scorso, riportate per prima da Dagospia ma riprese poi da buona parte della stampa nazionale.

Il pontefice, in quell’occasione, parlando a proposito dell’ammissione di persone gay ai seminari, avrebbe negato questa possibilità chiosando Nei seminari c’è già troppa fro*iaggine”: non c’è, ovviamente, nessuna ufficialità sulla frase, ma la sua veridicità sarebbe stata confermata, come riporta il Corriere della Sera, da “alcuni vescovi”, mentre Repubblica parla di “più fonti concordanti”. Se vera, la frase cozzerebbe in maniera netta con l’immagine pubblica del Papa, che dal suo insediamento, nel 2013, ha mostrato più volte aperture verso il mondo LGBTQ+, anche se, sempre secondo le fonti di Repubblica, quella del Santo Padre non sarebbe stata che una “battuta”. Altri, invece, avrebbero giustificato l’uso del termine “fro*iaggine” con la scarsa padronanza della lingua italiana di Bergoglio, spiegando che il pontefice voleva solamente essere scherzoso e avrebbe finito quindi con l’usare un termine in maniera impropria.

Quale che sia la verità sulla vicenda, di certo ha posto di nuovo l’accento sul tema dell’accettazione dell’omosessualità nella Chiesa, dopo che, tempo fa, lo stesso Francesco aveva aperto alla possibilità di benedizioni, seppur brevi, alle coppie gay.

Il “no” all’entrata di persone omosessuali all’interno della Chiesa riecheggia dal 2005, quando un documento dell’Istruzione vaticana sui criteri di “discernimento vocazionale” riguardo alle persone con tendenze omosessuali aveva chiarito che non possono essere ammessi coloro che “praticano l’omosessualità, presentano tendenze profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay”.

La Conferenza Episcopale Italiana, in assemblea di Assisi, ha approvato un testo per l’ammissione ai seminari, il Ratio formationis sacerdotalis, a novembre 2023, che deve ancora essere pubblicato perché manca l’approvazione del pontefice: nel documento, infatti, ci sarebbe scritto che un vescovo dichiaratamente omosessuale può entrare in seminario se la sua scelta di castità è seria.

Se fosse vera, la battuta di Papa Francesco sarebbe senz’altro discutibile, anche solo per il fatto di aver implicitamente ammesso la presenza già massiccia di persone omosessuali all’interno del clero, nell’attimo stesso in cui ha parlato di “troppa fro*iaggine” nei seminari, parlando di quello che, di fatto, sarebbe da considerare un segreto di Pulcinella.

Non c’è troppa fro*iaggine, ci sono troppi omofobi”, ha detto Alessandro Zan, candidato con il Partito Democratico alle elezioni europee e firmatario del disegno di legge contro l’omolesbobitransfobia accantonato in Senato, in uno dei primi commenti pubblicati dopo che la presunta battuta del pontefice è stata riportata dai media.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!