
Pensioni 2025, chi avrà il taglio di 50 euro e chi l'aumento in busta
Pensioni aumentate per qualcuno, tagliate di 50 euro per altri. Cosa dicono le ultime comunicazioni dell'INPS sui contributi versati a chi si è ritirato dal lavoro.

Pensioni aumentate per qualcuno, tagliate di 50 euro per altri. Cosa dicono le ultime comunicazioni dell'INPS sui contributi versati a chi si è ritirato dal lavoro.
Nel 2025 aumentano le pensioni; a confermarlo l’INPS, con il messaggio n° 914 del 14 marzo. Allo stesso tempo, però, si riducono i coefficienti di trasformazione legati alla speranza di vita, il che determina un alleggerimento degli assegni.
Ad aumentare è il tasso di capitalizzazione, dato dalla variazione media quinquennale del Pil; secondo il sistema di calcolo contributivo, l’importo della pensione annua viene calcolato moltiplicando il montante contributivo, ovvero la somma rivalutata dei versamenti effettuati durante la vita lavorativa, per un coefficiente di trasformazione che cresce con l’aumentare dell’età, premiando, di fatto, chi va in pensione più tardi. I coefficienti di trasformazione variano in base all’età del lavoratore al momento del raggiungimento dei requisiti pensionistici: più è elevata l’età del pensionando, più alto sarà il valore del coefficiente e, di conseguenza, l’importo del montante contributivo, visto che la speranza di vita residua è minore.
Facciamo un esempio, prendendolo dal Messaggero: l’anno scorso, chi è uscito dal lavoro a 60 anni, con un montante contributivo di 300mila euro e un coefficiente di trasformazione di 4,615%, aveva una pensione pari a 13.845 euro annui. Oggi, “con un montante contributivo di 300mila euro rivalutato a 310.986 euro per effetto del nuovo tasso di capitalizzazione, e un coefficiente di trasformazione di 4,536%, una persona di 60 anni che va in pensione prenderà 250 euro in più all’anno, ovvero 14.106 euro spalmati su tredici mensilità”.
Ma ci sono altre categoria che vedranno aumentare la propria pensione, ad esempio chi percepisce la pensione minima a Bolzano: per loro è prevista un’integrazione che potrebbe portare la pensione fino a 1000 euro al mese, una misura pensata per far fronte agli alti costi di vita della regione.
Incrementi anche per gli invalidi totali, che riceveranno un aumento di 8 euro al mese, così come gli over 70, che godranno delle stesse maggiorazioni sociali. Per verificare se si ha diritto agli aumenti, si può accedere al Fascicolo Previdenziale dell’INPS nella sezione “Domande presentate” e poi su “Pensione”, dove potrà essere visualizzato l’eventuale ricalcolo.
Attenzione, però: a fronte di aumenti per alcuni, altri potrebbero vedersi dimezzata la pensione, a causa del “taglio”, ovvero il recupero, da parte dell’Inps, di somme erogate “indebitamente” nel corso del 2022, che interesserà chi ha un reddito non superiore a 35.000 e/o 20.000 euro.
A determinare questa situazione è l’indennità “una tantum 2022”, erogate in via provvisoria dal governo Draghi, ossia bonus assegnati a titolari di prestazioni pensionistiche e assistenziali, sulla base delle dichiarazioni dei redditi fornite dall’Agenzia delle Entrate nel 2021; si parla di indennità di 200 e 150 euro erogate a titolo provvisorio a chi aveva redditi imponibili Irpef 2021, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiori, rispettivamente, a 35.000 e 20.000 euro.
Il “taglio”, ha comunicato l’INPS, “verrà effettuato con trattenuta su pensione e rate mensili di Via Ciro il Grande, 21 – 00144 Roma +39 06 5905 5085 ufficio.stampa@inps.it 50 euro a partire dalla mensilità di giugno 2025 mentre, laddove non sia possibile procedere al recupero con trattenuta su pensione, si procederà alla spedizione dell’Avviso di pagamento PagoPA”.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
Cosa ne pensi?