Le tensioni tra Corea del Nord e Corea del Sud non accennano ad allentarsi: mercoledì 29 maggio sono stati individuati, infatti, oltre 150 palloncini aerostatici carichi di feci e rifiuti nelle zone di confine, come riporta l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.

I palloncini sono caduti in varie zone della Corea del Sud, fino alla provincia di Gyeongsang meridionale, e contengono spazzatura, bottiglie di plastica, batterie, pezzi di scarpe, carta igienica e anche letame. Le immagini diffuse da Yonhap mostrano sacchetti di plastica attaccati con lo spago a grandi palloncini bianchi.

Le autorità sudcoreane hanno avvisato immediatamente i residenti nelle aree di confine del Paese, esortandoli a evitare il contatto con questi oggetti non identificati e a segnalare subito alle forze armate o alla polizia qualsiasi ritrovamento.

I militari sudcoreani hanno parlato di una “palese violazione del diritto internazionale”, e di come questa azione di Pyongyang (capitale del Nord) costituisca una “seria minaccia alla sicurezza” della popolazione della Corea del Sud. Anche il funzionario del Joint Chiefs of Staff (JCS) della Corea del Sud, Kim Myung-soo, ha denunciato questa azione come “disumana e volgare”, sottolineando come rappresenti uno sfregio al decoro e anche alle normative internazionali.

L’azione di Pyongyang sembra una risposta della Corea del Nord a seguito del lancio da parte della Corea del Sud di palloncini contenenti volantini anti-Pyongyang e chiavette USB piene di contenuti della cultura pop sudcoreana, inviati oltre il confine all’inizio di questa settimana. I volantini recavano messaggi contro il regime nordcoreano per incoraggiare il dissenso tra i cittadini del Nord.

Secondo Peter Ward, ricercatore presso il Sejong Institute, l’uso di palloncini per fini propagandistici o come forma di protesta è “molto meno rischioso di un’azione militare aperta”, tuttavia azioni simili possono complicare molto la gestione della situazionesenza un’escalation militare incontrollabile”.

La Corea del Nord e la Corea del Sud sono tecnicamente ancora in guerra, dato che il conflitto che si è protratto dal 1950 al 1953 si è concluso con un armistizio e non con un trattato di pace formale.

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