Il professore di geofisica James Jackson ha spiegato per quale motivo molte persone continuano a vivere in zone a elevato rischio sismico. E la ragione è di natura strettamente pratica.

Molti luoghi nel mondo presentano un rischio sismico elevato, dall’Italia alla Cina, ma il motivo che spinge le persone a non trasferirsi è l’elevata presenza di acqua dolce in quelle zone. Jackson ha fatto questa interessante scoperta studiando il comportamento delle popolazioni iraniane.

L’Iran è un paese estremamente attivo dal punto di vista sismico. Negli ultimi mille anni ci sono stati almeno quindici terremoti con 10.000 o più morti. In tempi più recenti, l’Iran è stato colpito da massicci terremoti nel 1968 (12.000 morti), 1978 (20.000 morti), 1990 (40.000 morti) e 2003 (40.000 morti).

Nel 1994 fu colpito da un terremoto il piccolo villaggio iraniano di Sefidabeh, costruito proprio su una faglia. Jackson si è quindi chiesto cosa abbia spinto le persone a dar vita a un villaggio in un luogo così pericoloso. E la ragione era proprio l’acqua dolce presente sul luogo.

“Sefidabeh è l’unico posto in cui per molte persone è possibile tentare una magra esistenza agricola in questo ambiente estremamente inospitale, poiché è l’unico posto in cui c’è acqua a sufficienza”, ha spiegato Jackson.

Anche la capitale iraniana Teheran è stata inizialmente colonizzata a causa della sua acqua. Una volta era solo un villaggio. Tuttavia la città si trova nel punto d’incontro tra la placca tettonica araba e quella eurasiatica, il che rende la regione un punto caldo per gli eventi sismici. Teheran è stata infatti pesantemente danneggiata da diversi terremoti nel corso dei secoli.

Jackson ritiene che l’unico modo per contrastare l’aumento inarrestabile delle vittime dei terremoti sia applicare le lezioni apprese in luoghi particolarmente sismici come il Giappone e la California. Uno dei motivi principali per cui entrambi questi luoghi sono sopravvissuti ai recenti terremoti, con perdite di vite umane proporzionalmente ridotte, sono i rigorosi codici di costruzione “applicati in modo sensato”. Solo così si potrà garantire una maggiore sicurezza alle persone che vivono in zone sismiche.

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