Nella provincia sudorientale di Almería, in Spagna, si trova la grotta di cristallo più grande del mondo. Un luogo magico che negli anni ha incantato migliaia di visitatori provenienti da tutto i mondo.

Originariamente individuato dai minatori della Mina Rica, una miniera d’argento attiva dal 1873 al 1969, il Geode di Pulpí (questo il nome della grotta) è stato riportato alla luce dai geologi nel 1999, dopo anni in cui la sua maestosità era passata (incomprensibilmente) quasi inosservata.

Il Geode di Pulpí misura 8 metri di lunghezza per 2 metri di altezza e il suo interno è ricoperto da enormi cristalli di gesso che possono arrivare a misurare perfino 2 metri. A rendere del tutto unica una questa grotta sono le sue incredibili dimensioni, oltre che il buonissimo stato di conservazione. I cristalli ivi presenti sono dotati di una trasparenza eccezionale e di una geometria perfetta.

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La storia del Geode di Pulpí, la grotta di cristallo più grande al mondo

I mineralogisti sono rimasti comprensibilmente sbalorditi di fronte a questo spettacolo della natura e, nel corso degli anni, hanno cercato di capire come sia avvenuto il processo di formazione di questi cristalli. Il fatto più incredibile venuto alla luce è che i cristalli del Geode di Pulpí hanno smesso di crescere quasi 60.000 anni fa (hanno iniziato a formarsi circa 2 milioni di anni fa).

Sebbene gli scienziati stiano ancora studiando la grotta, credono che l’intera area fosse un tempo sott’acqua. A un certo punto, l’attività vulcanica ha fratturato le rocce sedimentarie e le ha riempite di fluidi caldi. Quando i fluidi si sono raffreddati, i cristalli hanno iniziato a formarsi.

Come visitare la grotta

La grotta è stata aperta al pubblico nel 2019, dopo che alcune macerie sono state ripulite e sono state installate misure di sicurezza.

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Per visitare il Geode occorre calarvisi tramite una apposita scala.

Il Geode si trova a una profondità di circa 500 metri e i ricercatori pensano che questa distanza relativamente breve che separa la grotta dalla superficie terrestre sia stata essenziale affinché i cristalli potessero formarsi.

Finora oltre 100.000 persone hanno visitato il Geode e monitorano costantemente la temperatura, l’anidride carbonica e l’umidità per garantire la sicurezza dei cristalli. “Più che l’anidride carbonica [portata dall’essere umano], l’umidità è ciò che può davvero danneggiare i cristalli”, ha detto la geologa Mila Carretero. “Perché se uno strato di umidità dovesse ricopre i cristalli, questi perderebbero la loro trasparenza”.

A ogni modo, con grande sorpresa di tutti, i cristalli di Pulpí continuano a conservare la loro trasparenza anche a distanza di anni dall’apertura al pubblico. “Sono rimasta senza parole quando ho visto per la prima volta la grotta”, ha detto Carretero. “È indescrivibile, perché ci dà la sensazione di quanto siamo piccoli e di quanto sia potente la natura”.

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