La giornalista ed ex membro del Parlamento Europeo Lilli Gruber è stata ospite a Che Tempo Che Fa da Fabio Fazio per presentare il suo libro Non farti fottere – Come il supermercato del porno online ti ruba fantasia, desiderio e dati personali, edito da Rizzoli.

Lilli Gruber, all’anagrafe Dietlinde Gruber, 66 anni, nata a Bolzano, ha spiegato a Fabio Fazio durante l’ultima puntata di Che Tempo Che Fa l’importanza di capire effettivamente le conseguenze del visitare i siti porno, e non solo.

Durante la puntata Lilli Gruber ha citato la professoressa Graziottin, ginecologa e oncologa, che le ha raccontato di come, negli ultimi anni, si sia visto un aumento esponenziale della chirurgia plastica genitale tra le ragazze, perché i loro fidanzati che guardano i porno “glielo chiedono o anche loro, ragazze che vedono i porno, vogliono che da un punto di vista estetico sia come quella delle pornostar”, ha spiegato Gruber.

Lilli Gruber ha citato i siti porno più conosciuti, ovvero XVideos, XNXX, xHamster e Pornhub, che sono tra i più visitati in assoluto, sottolineando che il problema principale è l’accesso ai minorenni. “Se un adulto vuole vedere sette ore di film porno sono fatti suoi, ammesso che faccia bene. Non facciamo passare l’educazione sessuale attraverso il porno tra i giovani”, ha chiarito Lilli Gruber, aggiungendo che l’età media dei minorenni che hanno il loro primo accesso al porno è tra i 10 e i 12 anni.

La giornalista ha anche ricordato che il 30% dei contenuti che passano sulle nostre connessioni Internet sono immagini esplicite. “Indovinate chi sono le protagoniste principali del porno online?”, ha continuato Lilli Gruber, che ha parlato delle donne a cui vengono attribuiti ruoli “degradanti”, e che sono ritratte mentre sono sottomesse, malmenate.

Lilli Gruber ha specificato che questo problema riguarda tutti noi. “Non possiamo delegare al porno l’educazione sessuale e sentimentale dei nostri ragazzi”, ha concluso la giornalista, ricordando che, così facendo, permettiamo che si costruisca un immaginario “pericolosissimo”.

Gruber ha poi puntualizzato che non intende demonizzare nulla, ma “voglio solo consapevolezza”, aggiungendo che vorrebbe avere l’educazione sessuale e sentimentale nelle scuole come materia d’obbligo. “Per favore, politici, date l’educazione sessuale come materia obbligatoria nelle scuole italiane”, è stato l’appello finale di Lilli Gruber alle istituzioni.

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