Portogruaro, l'autopsia smentisce i genitori del bambino di 18 mesi: "Schiacciato da un'auto"
Il piccolo era stato accompagnato al pronto soccorso con delle ferite alla testa lunedì 11 settembre 2023. Ma la versione dei genitori non convince.
Il piccolo era stato accompagnato al pronto soccorso con delle ferite alla testa lunedì 11 settembre 2023. Ma la versione dei genitori non convince.
È di lunedì 11 settembre 2023 la notizia che un bambino di 18 mesi di Portogruaro, in provincia di Venezia, è deceduto dopo essere stato portato in ospedale con delle gravi ferite alla testa. Bilal Kurtesi, questo il suo nome, stava giocando in cortile con i suoi cuginetti e parenti, quando è stato trovato con un ematoma alla testa e portato al pronto soccorso dove, però, non c’è stato nulla da fare.
Secondo la versione data dai familiari, il piccolo sarebbe stato appoggiato sul cofano di una macchina e poi sarebbe caduto a terra, procurandosi così le ferite che ne hanno determinato la morte. Ma oggi, a qualche giorno di distanza, indagini approfondite smentiscono questa versione: secondo l’autopsia infatti le ferite sarebbero compatibili con uno schiacciamento, molto probabilmente da pneumatico.
“Mia figlia di 13 anni ha messo Bilal sul cofano della macchina e lui probabilmente è scivolato con la schiena in giù e ha sbattuto la testa contro l’asfalto”, così aveva dichiarato lo zio alle forze dell’ordine, come riportato da Fanpage, durante la deposizione rilasciata il giorno dell’incidente, intorno alle ore 20.
I magistrati ipotizzano invece che il bambino possa essere finito sotto la ruota di un’auto, guidata probabilmente da qualcuno che stava facendo retromarcia e ha investito il piccolo senza rendersene conto. All’autopsia, svolta dal medico legale Antonello Cirnelli, hanno partecipato anche l’avvocato dei due genitori e un consulente. Sul caso stanno indagando i Carabinieri di Portogruaro e del Comando Provinciale di Venezia.
La Fiat Punto parcheggiata nei pressi dell’abitazione della famiglia è stata ora messa sotto sequestro. La decisione passa ora alla Procura di Pordenone, che si troverà a decidere se inserire qualcuno nel registro degli indagati.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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