Il prospetticidio è una tattica manipolativa utilizzata dai narcisisti e da coloro che cercano di esercitare un controllo coercitivo sugli altri. Questo termine, derivato dalla combinazione delle parole “prospettiva” e “uccisione”, si riferisce alla distruzione o all’eliminazione della capacità di vedere e comprendere il mondo da diverse prospettive.

Il prospetticidio rappresenta una delle forme più gravi di manipolazione, in cui un individuo esercita un controllo assoluto sull’altro, portando la vittima a rinunciare alla propria prospettiva per abbracciare quella del manipolatore. I narcisisti possono ignorare, sminuire o deridere le opinioni diverse dalle loro, cercando di far prevalere la propria visione e di invalidare quella degli altri. Possono inoltre alimentare la divisione e il conflitto tra le persone, incoraggiando il pensiero binario e la polarizzazione delle opinioni, promuovendo un clima di conflitto e ostilità che impedisce il dialogo e la comprensione reciproca.

La pressione psicologica ed emotiva aumenta d’intensità con il tempo, minando profondamente l’autostima e la percezione di sé della vittima. Non sono rare minacce di abbandono o punizioni perpetuate dal narcisista.

“La manipolazione può verificarsi in qualsiasi relazione in cui il manipolatore desidera ardentemente controllo, influenza e potere sull’altra persona“, ha dichiarato lo psicologo e ipnoterapeuta Mario Guerra. “All’inizio di un legame d’amore, ad esempio, esistono delle tattiche manipolative abbastanza comuni come il love bombing: quando il manipolatore inonda di messaggi d’amore la sua vittima, pur conoscerla a malapena, questa è di per sé una forma di manipolazione molto tipica dei manipolatori narcisistici.”

Ciò che accomuna le vittime è solitamente la presenza di altre relazioni manipolative nel loro passato, specialmente durante l’infanzia, ad esempio con i genitori. Tuttavia, anche da questa angosciante situazione è possibile uscire. Per difendersi dal prospetticidio è importante sviluppare consapevolezza e capacità critiche, mantenere una mente aperta e cercare attivamente di esplorare e comprendere una varietà di prospettive e opinioni. A volte, un amico può aprire gli occhi alla vittima sulla realtà vista dall’esterno. Leggere, ascoltare, o confrontare il proprio disagio con prove osservabili può portare alla consapevolezza della manipolazione.

Secondo Miriam Ortiz de Zárate, fondatrice del Centro di Studi sul Coaching di Madrid, “Dopo che la persona diventa consapevole, deve prendere la decisione di fare qualcosa al riguardo. E il terzo passo dovrebbe essere quello di affidarsi a un professionista che aiuti ad affrontare questo processo”.

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