In un’intervista al Corriere Pupo, all’anagrafe Enzo Ghinazzi, 67 anni, ha parlato della sua vita, dei debiti dovuti alla dipendenza dal gioco e della situazione famigliare con la moglie e l’amante.

Nell’intervista Pupo ha raccontato che ormai da decenni vive con la moglie Anna Ghinazzi, 70 anni, e l’amante Patricia Abati, 62, e questa situazione ha da sempre suscitato commenti di invidia nei suoi confronti. Pupo, però, ha riflettuto sul delicato equilibrio tra i rapporti, compreso quello con le sue figlie, e sul fatto che chi lo invidia si sbaglia di grosso.

È un percorso che non ho scelto io. Perché è difficile. C’è sofferenza. È troppo facile liquidarlo così“, ha dichiarato Pupo al Corriere, “lei pensa che sia stata una cosa semplice? O che io possa consigliare alle mie tre figlie o a chiunque altro un rapporto pluri-amoroso come il mio? Ma non ci penso nemmeno“.

Pupo ha continuato dicendo che chi lo invidia si ferma solo in superficie, non sapendo niente di come la situazione possa essere vissuta e quali sfide e sofferenze comporta. “Non mi pento del mio percorso sentimentale che oggi sarebbe più semplice da affrontare. Ho avuto a che fare con due donne speciali. Non sono io lo speciale, sono loro“, ha detto Pupo.

Il cantautore ha aggiunto che dopo aver mentito e “raccontato un sacco di fesserie“, e aver tolto dignità alle due donne a cui è legato, “ecco io da queste due donne sono stato migliorato… Mi hanno insegnato la lealtà“, ha confessato.

Sul tema della poligamia Pupo ha spiegato che è una realtà molto comune e “maggioritaria” nel mondo, e che lui “ha pagato” e sta ancora pagando le conseguenze delle sue scelte. I rapporti con le sue figlie, come ha raccontato, sono “bellissimi”, aggiungendo che tra le due figlie avute con Anna e quella avuta con Patricia c’è un bel rapporto. Il cantante ha anche aggiunto che uno dei suoi nipoti, Matteo, di 8 anni, chiama “nonna” sia sua moglie Anna che la sua amante, Patricia.

Pupo ha poi parlato dei suoi passati debiti di gioco, contratti per la dipendenza dal gioco d’azzardo, raccontando che nel 1989 aveva tentato il suicidio, oppresso dalla disperazione. “Avevo parcheggiato sulla piccola corsia d’emergenza del viadotto con l’idea di farla finita. Ero sconvolto, non vedevo vie d’uscita“, ha detto al Corriere, parlando di come a 25 anni fosse miliardario per poi essersi ritrovato indebitato di 7 milioni per il gioco e gli investimenti sbagliati.

Il cantante ha dichiarato che, vedendo il risultato finale, rifarebbe tutto, “errori compresi”, e che se è qui a raccontare la sua vita è stato “Un miracolo. Irripetibile“.

 

 

 

 

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