Revocata la condanna di Harvey Weinstein per reati sessuali

Secondo i giudici della Corte d'Appello di New York, la testimonianza di tre donne che non erano direttamente coinvolte nel processo avrebbe influenzato negativamente la decisione dei giudici. "L'accusato ha il diritto di essere considerato responsabile solo del crimine di cui è accusato", recita la sentenza.

Svolta nel caso Harvey Weinstein. Nelle ultime ore, la Corte Suprema dello Stato di New York ha revocato la condanna a 23 anni di carcere per reati sessuali inflitta al produttore cinematografico nel 2020, dopo l’accusa di molestie da oltre cento donne che aveva dato vita al movimento #MeToo due anni prima.

La decisione è stata presa dalla Corte d’Appello di New York, composta in maggioranza da donne, secondo le quali il giudice James Burke commise un errore nell’accogliere la testimonianza di alcune donne le cui storie non facevano parte dei capi d’imputazione. Al centro della questione, quindi, ci sarebbero i racconti di Lauren Young, Dawn Dunning e Tarale Wulff, chiamate a deporre durante il processo per raccontare “precedenti atti negativi” di Weinstein. Tale tipo di testimonianza è consentito da una legge statale, che permetterebbe di dimostrare l’eventuale attitudine dell’imputato a commettere un certo tipo di crimini.

Secondo i giudici, però, la presenza in aula delle tre donne avrebbe violato il diritto di Weinstein a un processo equo, ovvero basato soltanto sui crimini per i quali era accusato. “Nel nostro sistema di giustizia, l’accusato ha il diritto di essere considerato responsabile solo del crimine di cui è accusato”, si legge nella sentenza della Corte d’Appello, secondo la quale le testimonianze avrebbero influenzato la decisione finale dei giudici.

I giurati erano rimasti sopraffatti dalle prove sul suo cattivo carattere, prove che non erano legittime e che, a nostro avviso, hanno inficiato l’intero processo in California”, ha commentato l’avvocata del produttore Jennifer Bonjean, come riportato dal Corriere della Sera. “Questa non è solo una vittoria per Weinstein, ma per ogni imputato in un processo penale nello Stato di New York”, ha dichiarato invece un altro legale di Weinstein, Arthur Aidana.

Sulla questione si dovrà pronunciare ora il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin L. Bragg, il quale dovrà decidere se ripetere il processo. La revoca della condanna non significa però che Weinstein sarà scagionato. Il produttore cinematografico, infatti, resterà ora in carcere in attesa di essere trasferito in California: a suo carico rimane la sentenza emessa dal tribunale di Los Angeles nel 2022, quando il produttore fu condannato a 16 anni di detenzione per uno stupro a Beverly Hills.

Attualmente Harvey Weinstein, oggi 72 anni, è detenuto alla Mohawk Correctional Facility, nello Stato di New York, da dove continua a proclamarsi innocente e a sostenere che le sue vittime fossero consenzienti.

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