"Rivolevo la mia libertà", le parole di Alessia Pifferi, madre della bimba di 16 mesi morta di stenti

La 36enne aveva lasciato la piccola a casa da sola per sei giorni, mentre lei era partita con il compagno, che era all'oscuro di tutto. Agli inquirenti ha rivelato di averlo fatto anche a maggio, ma per poche ore.

Una persona priva di scrupoli e capace di commettere qualunque atrocità per i propri bisogni personali legati alla necessità di intrattenere a qualunque costo relazioni sentimentali con uomini”. Questo è il quadro che gli investigatori della Mobile, diretti da Marco Calì, e coordinati dal pm Francesco De Tommasi hanno fatto dai primi interrogatori ad Alessia Pifferi, la 36enne accusata di omicidio pluriaggravato della sua bambina di soli 16 mesi, Diana, lasciata morire di stenti.

La donna, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, avrebbe detto che per lei la piccola “era un peso” e di “rivolere la mia libertà“,

Al suo ritorno a casa, mercoledì 20 luglio 2022, Pifferi ha trovato la piccola ormai senza vita nel lettino, ma ha provato a chiedere aiuto a una vicina, a cui ha raccontato di avere lasciato Diana con la babysitter. Di quest’ultima, però, nessuno ha mai saputo niente.

La 36enne sarebbe stata in quei sei giorni sempre a Leffe, nei pressi di Bergamo, insieme al suo attuale compagno, ad eccezione della giornata di lunedì in cui lei ne aveva approfittato per accompagnarlo a Milano a un incontro di lavoro. L’uomo era però all’oscuro di tutto, né si è insospettito: una volta arrivati nel capoluogo lombardo, infatti, “lei non ha chiesto di passare da casa”.

La bambina era venuta alla luce il 21 gennaio 2021 proprio nella casa del compagno della madre ed è nata al settimo mese di gravidanza. Alla polizia la donna ha riferito di non sapere di essere incinta, ma gli inquirenti non credono a questa versione dei fatti, anzi sono convinti che lei sapesse tutto almeno dal terzo mese.

Secondo alcune testimonianze, nel momento in cui la figlia stava ormai morendo lei si trovava a una sagra di paese in compagnia del partner nella Bergamasca, nei pressi dove lui vive. Amici e conoscenti hanno parlato di diverse “bugie” raccontate dalla madre, anche in merito alla gestione della bambina.

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