Roberto Vecchioni: "Il mio grande rimorso è avere messo la mia vita davanti a quella di mio figlio Arrigo"

A distanza di quasi un anno, il cantautore milanese non riesce ancora ad accettare di dover sopravvivere senza il figlio, di cui parla anche in un libro, Tra il silenzio e il tuono.

Perdere un figlio rappresenta uno dei dolori più grandi che si possa sopportare, soprattutto perché risulta essere innaturale e si è inevitabilmente costretti a dover convivere con quella mancanza. Ne sa qualcosa Roberto Vecchioni, che si ritrova ancora adesso a soffrire per la mancanza di suo figlio Arrigo, morto il 18 aprile 2024 per cause che non sono ancora rese note.

Il cantautore ha scelto di aprire il suo cuore in merito a questa difficile esperienza in un libro, Tra il silenzio e il tuono, opera a cui lui tiene in modo particolare, dove ha parlato anche di questo, anche se in un modo diverso dal solito. Qui ricorda in maniera vivida anche quali siano stati i momenti peggiori vissuti e che rappresentano un ricordo indelebile nella sua mente e nel suo cuore: “Nel libro, quando ne ho parlato (della morte di Arrigo, ndr), l’ho fatto volutamente sotto metafora – ha detto in un’intervista al Corriere della SeraQuella dell’ultimo autovelox, quella della penna piantata nel suo cuore e addirittura quella del dolore espresso non da me, ma dalle cose intorno in quella buia notte: le piastrelle dell’ospedale, i neon, gli insetti…”.

Non è difficile intravedere quale sia la metafora utilizzata da Roberto Vecchioni nel suo testo: “Nel libro un nonno, un padre e un figlio, si passano come eredità il senso del vivere. È lanciare coltelli per colpire le stelle e illuminare l’universo. Sono coltelli simbolici e stanno per sogni, desideri, speranze, fedi, slanci d’amore, risate e abbracci. Quando li hai lanciati tutti, beh, allora senti che sei solo. Ma non crederci, continua a lanciarli”.

Ancora adesso, pur essendo trascorso quasi un anno, lui sembra sapere bene quale sia l’aspetto che gli fa davvero male: “Il dolore più grande sta sempre nel rimorso, quello di aver messo la mia vita davanti alla sua. Non passa, non mi passerà mai”.

L’artista ne ha approfittato anche per parlare del suo rapporto con la donna che ha sposato, Daria Colombo: “Ogni amore è diverso, la mia e di Daria è una casa forte, solida, incurante alle confluenze di bene e male. Ci teniamo le mani sull’orlo di questa voragine che è la vita, tentando di vederla come una collina fiorita. Ogni tanto uno inciampa e l’altro lo solleva. Ogni tanto di notte (ci sono notti così) non leggiamo bene i nostri contorni, eppure di tempeste ne abbiamo oltrepassate tante. C’è un piccolo segreto tra noi: nei periodi in cui uno di noi due è più forte deve, soprattutto nelle cose più piccole, dare ragione all’altro. Confesso che io ho contravvenuto spesso alla regola. Lei mai”.

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