È stato condannato per violenza sessuale, maltrattamenti e sequestro di persona Ali Roze, 31 anni, che insieme a Yasir Imran, di 36, aveva tenuto segregata la sua fidanzata dal 2019 al 2021. I due, parenti e coinquilini, erano stallieri al maneggio “La Melazza” di Cesano di Roma quando avevano reso prigioniera la giovane, per poi abusare ripetutamente di lei per due anni.

Nel settembre del 2019 la ragazza, della quale non si conosce il nome, era partita dalla Germania con il fidanzato avendo come meta il maneggio. La donna e Roze erano stati ospitati nella foresteria della struttura e la giovane, all’epoca 17 anni, inizialmente trattata con rispetto. Poi, al compimento della maggiore età, l’atteggiamento dei due cambia: le viene distrutto il cellulare e sottratti i documenti, non può più uscire se non accompagnata dal fidanzato.

Infine, dopo aver scoperto che la giovane si fosse procurata un altro telefono, i due stallieri, entrambi di origine pakistana, la minacciano e la rinchiudono in una stanza da letto della casa, portando con sé le chiavi. Nel corso dei due anni sia Roze che Imran, oggi imputato davanti ai giudici della prima sezione penale, abusano della donna più volte picchiandola, e Roze anche violentandola.

È solo il 27 maggio del 2021 che la ragazza riesce a scappare e allertare le forze dell’ordine per poi tornare nel suo Paese, la Germania. Nel frattempo, i due vengono arrestati. “Ho amato Roze, speravo che cambiasse. L’ho seguito fino a Roma perché eravamo felici, anche se talvolta lui aveva dei comportamenti maneschi già in Germania”, aveva detto all’epoca agli inquirenti, come riportato dal Corriere Roma.

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