Chi è Rose Montoya, l'influencer trans che ha mostrato il seno alla Casa Bianca

"Restare in topless è legale a Washington DC e io supporto pienamente il movimento Free the nipple", le dichiarazioni dell’attivista e influencer in merito alla scelta di mostrare pubblicamente il seno.

Rose Montoya, attivista e influencer transgender, nella giornata di sabato 10 giugno 2023, ha partecipato al Pride organizzato davanti alla Casa Bianca, scattandosi alcune fotografie in compagnia del presidente Joe Biden. Durante la manifestazione, la creator ha mostrato pubblicamente il seno, dichiarandosi favorevole al movimento Free the nipple, una campagna sociale realizzata con l’obiettivo di permettere, anche alle donne, di mostrare liberamente i capezzoli.

L’attivista, nella serata di ieri, 13 giugno 2023, ha condiviso su Instagram un video che racchiude alcuni momenti del Pride, compreso quello in cui ha abbassato la parte superiore del vestito e mostrato il seno (coprendo però i capezzoli con le mani): “Restare in topless è legale a Washington DC”, ha spiegato l’influencer, come riportato dal New York Post: “E io supporto pienamente il movimento Free the nipple”.

Perché, adesso, il fatto che decida di mostrare il mio petto viene considerato illegale o inappropriato? Prima che diventassi una persona trans, non è mai stato un problema.

Rose Montoya, originaria dell’Idaho, è nata e cresciuta in una piccola fattoria e, durante il college, come riportato nella biografia del suo sito web, ha cominciato a esibirsi come drag queen. Nel 2015 ha fatto coming out come persona transgender e, quattro anni dopo, si è definita nonbinary. Nel 2021, la rivista Out Magazine l’ha nominata una delle migliori 18 LGBTQ+ policy makers e sostenitrici dei cambiamenti nel mondo, grazie ai numerosi contenuti educativi pubblicati sui canali social.

Da settembre 2020 ho affrontato tre trattamenti di chirurgia di riassegnazione del genere”, ha spiegato Montoya, come si legge in un articolo del quotidiano newyorkese, soffermandosi su alcuni aspetti del proprio percorso di transizione:

Per lungo tempo, pensavo che sottopormi a un intervento significasse non amare il mio corpo. L’anno scorso, invece, ho capito che affrontare un intervento chirurgico è una forma di amore verso sé stessi.

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