L'ultimo regalo di Sammy Basso: il corpo donato alla scienza per studiare la progeria

Lo studioso, affetto da progeria, ha scelto di regalare il suo corpo all'Università di Padova e al team di ricercatori che sta cercando di scoprire qualcosa in più sulla sindrome da cui era affetto.

L’ultimo dono che Sammy Basso ha fatto è stato il suo stesso corpo; il divulgatore e ricercatore, persona più longeva al mondo affetta da progeria, è scomparso lo scorso 5 ottobre a quasi 29 anni, a causa di un malore durante una festa, ma i funerali non saranno celebrati probabilmente prima del fine settimana – con ogni probabilità venerdì 11 alle 15:00, al campo sportivo di Tezze sul Brenta – affinché il centro americano che lo seguiva a Padova possa svolgere alcuni esami sulla sua salma. Amche se il responsabile del Centro, Raffaele De Caro, docente di Anatomia e specializzato in Pathology and Forensic Medicine, per la donazione del Corpo e Biobanca dell’Università di Padova, ha fatto sapere, nel mettersi a completa disposizione, di aspettare “le decisioni della famiglia”.

L’Università di Padova, del resto, è stata a lungo la “casa” di Sammy Basso che, dopo aver conseguito le due lauree, una in inglese, ha anche insegnato come docente in vari seminari alla Facoltà di Biologia. E il presidente Francesco Argenton, presidente del corso di laurea in Biologia e suo professore, a Repubblica ribadisce che le sue ricerche sulla progeria “sono arrivate a conclusioni importanti, tanto che sono state pubblicate su prestigiose riviste internazionali, tra cui Nature Medicine e successivamente citate negli studi di altri 109 ricercatori… Ha lasciato il segno e indicato la strada giusta su cui proseguire per trovare una cura, anche se non a breve”.

La donazione del proprio corpo post-mortem ai fini di studio, formazione e ricerca scientifica è regolamentata nel nostro Paese dalla Legge n.10 del 10 febbraio 2020, e permette che una persona doni il proprio corpo o i propri tessuti dopo la propria morte, previa espressione del consenso quando ancora è in vita, da farsi attraverso una dichiarazione di consenso, quale dichiarazione anticipata di trattamento (DAT), esattamente come avviene per la donazione degli organi, per quanto le due modalità si distinguano fra loro per le diverse finalità.

Nella dichiarazione deve essere indicato un fiduciario, ovvero colui che dovrà comunicare al medico che certifica il decesso l’esistenza del consenso; in questo contesto, dopo 24 ore dalla morte il corpo può essere donato alla scienza.

Dopo la cerimonia funebre, generalmente, il corpo donato viene trasportato in un Centro di riferimento territoriale per la conservazione e l’utilizzazione dei corpi dei defunti, che prende in carico il corpo tramite équipe che si occuperanno della preservazione del corpo.

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