A San Marino l'aborto non è più un reato. La svolta storica dopo 156 anni

Svolta storica a San Marino: passa il referendum per la legalizzazione dell'aborto, con uno schiacciante 77% di sì. Era il quarto Paese in Europa a non consentire l'interruzione volontaria di gravidanza.

È una svolta storica, quella di San Marino, che con lo schiacciante 77% nel referendum di ieri ha depenalizzato definitivamente l’aborto.

Il codice penale del Paese, rimasto invariato dal 1865, prevedeva infatti, agli articoli 153 e 154, “la reclusione da tre a sei anni per ogni donna che abortisce e per ogni persona che la aiuta e che procura l’aborto”. Ma da ieri le cose sono cambiate: il referendum, fortemente voluto dall’Unione Donne Sammarinesi, ha infatti decretato che l’interruzione volontaria di gravidanza non possa più essere considerata un reato.

A 43 anni di distanza dalla legge 194 che ha depenalizzato l’aborto in Italia, e di 18 dalla prima proposta di legge in questo senso di San Marino, promossa dalla parlamentare di Sinistra Unita Vanessa Muratori, dunque, anche la repubblica sammarinese permetterà alle donne di accedere all’ivg in maniera controllata e completamente legale.

A votare per il referendum 14.558.elettori – su un totale di oltre 33 mila abitanti -, con il 60,3% di voti interni (13.850 voti) e 708 voti provenienti dagli elettori estero, per un’affluenza complessiva pari al 41,11%. Schiacciante, come detto, la vittoria del sì, che ha raggiunto il 77,28% delle preferenze.

Dopo la vittoria il Congresso di Stato dovrà redigere, entro sei mesi, un progetto di legge che possa disciplinate l’aborto su tutto il territorio. In particolare la Reggenza (ovvero i due Capi di Stato che esercitano funzioni prevalentemente simboliche, tra cui la presidenza di altri organi costituzionali) dovrà trasmettere il progetto di legge ricevuto al Collegio Garante della costituzionalità delle norme, affinché si esprima sulla compatibilità della proposta; mentre il Congresso di Stato, dopo aver apportato gli eventuali emendamenti, depositerà il progetto di legge all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Grande e Generale, che lo inserirà nell’ordine del giorno della prima seduta utile.

Ovvia soddisfazione arriva dall’Unione Donne Sammarinesi, che si sono ritrovate al Bar Tabarrini con giornalisti e attiviste delle città limitrofe per seguire in diretta lo spoglio dei risultati.

L’esito referendario, il grande divario tra sì e no evidenzia che i sammarinesi hanno le idee chiare sul tema dell’interruzione di gravidanza.

Afferma Elena Tonnini, Segretario di Stato per gli Affari Interni, mentre Rosa Zafferini, del direttivo Usd, dice:

Ogni dato che arriva viene commentato con urla di gioia. In alcuni seggi i sì sono più del doppio del no. Si può immaginare la nostra felicità perché tutto l’impegno che ci abbiamo messo viene ripagato. Le donne hanno avuto fiducia in noi e sono state tante ad andare a votare oggi. Le donne sono state il 20% in più rispetto agli uomini, ma per avere una maggioranza così schiacciante significa che anche gli uomini hanno capito e ci hanno dato fiducia.

Soddisfazione espressa anche sui social ufficiali dell’Unione, dopo la vittoria.

Anche Federica Di Martino, nostra contributor e fondatrice di Ivg – Ho abortito e sto benissimo, ha esultato dopo l’esito positivo del referendum.

Fonte: instagram @ivgstobenissimo

Con la depenalizzazione dell’aborto a San Marino restano solo tre i Paesi in Europa a considerare l’interruzione di gravidanza un reato, il Liechtestein, lo Stato del Vaticano e Malta.  Anche in Irlanda, Paese tradizionalmente anti-abortista, da qualche anno l’ivg è stata legalizzata.

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