Ha confessato il 19enne di origine indiana Jashan Deep Badhan, pur senza riuscire a fornire un movente per l’omicidio di Sara Centelleghe, 19 anni ancora da compiere, sua vicina di casa nella palazzina al civico 124 di via Nazionale a Costa Volpino, nella bergamasca.

La giovane, che nell’appartamento viveva con la madre, è stata trovata verso l’una della notte tra venerdì 25 e sabato 26 da un’amica, riversa in una pozza di sangue, colpita circa 11 volte con un paio di forbici al torace; proprio l’amica, con cui Centelleghe stava trascorrendo la serata, si era allontanata tempo prima per andare a prendere delle bevande da un distributore automatico, e una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è che possa aver dimenticato la porta aperta, credendo di rientrare subito, permettendo così all’elettricista Badhan di entrare indisturbato nell’appartamento.

La vittima stava probabilmente dormendo quando il ragazzo è entrato, ma si sarebbe svegliata sentendolo, senza però riuscire a difendersi; stando alle prime ricostruzioni, riportate dall’Adnkronos, dopo aver colpito la ragazza Badhan “si è allontanato, scendendo nelle cantine del palazzo con i piedi sporchi di sangue”, e avrebbe ammesso di aver bevuto, negando invece il “movente sessuale”.

“Non si capacita della motivazione” sono le parole del suo legale, Fausto Micheli, a indicare che il suo assistito, ora rinchiuso nel carcere di via Gleno a Bergamo, non è in grado di rispondere alle domande sul perché abbiamo commesso il delitto: “Il pm gliel’ha chiesto più volte. Ho avvisato il cappellano del carcere di Bergamo per fornirgli sostegno morale e ho richiesto anche il supporto psicologico”. I genitori del ragazzo, invece. “sono affranti e vicini alla famiglia di Sara”.

Non risultano, infatti, contatti telefonici tra Sara Centelleghe e Jashan Deep Badhan, quindi non ci sarebbe stato nessun appuntamento fra i due giovani, che probabilmente si conoscevano solo di vista; gli inquirenti stanno vagliando anche l’ipotesi di un incontro con l’amica di Centelleghe, motivo per cui la ragazza sarebbe uscita di casa ad aspettarlo, mentre lui sarebbe salito nell’appartamento, ma al momento si tratta puramente di congetture senza alcuna verifica.

Proprio l’amica, come detto, ha scoperto il corpo della giovane vittima, lanciando un grido che ha allertato gli altri vicini, prima di chiamare il 112 e il 118; arrivati sul posto i sanitari hanno tentato di rianimare Sara Centelleghe, purtroppo senza successo, e non hanno potuto che constatare il decesso, lasciando quindi campo libero ai carabinieri della compagni di Clusone e al nucleo investigativo di Bergamo, coordinati dal sostituto procuratore Giampiero Golluccio, affinché eseguissero i primi rilievi.

Sul posto, adesso sotto sequestro, sono stati interrogati subito l’amica e altri vicini di casa, mentre sia la madre che il padre di Centelleghe che, separato dalla moglie, vive in un’altra casa a Costa Volpino, sono arrivati subito all’abitazione; la salma della giovane è stata spostata all’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove nei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia.

Fin dalle prime ore dopo la scoperta del corpo della diciotenne i carabinieri hanno escluso il delitto maturato nell’ambito familiare, così come la rapina; non ci è voluto molto perché, scavando tra le conoscenze della vittima, comparisse il nome di Badhan, da cui le forze dell’ordine sono arrivate attorno alle 13:00, sequestrando abiti e lenzuola. Dalle indagini è risultato che il ragazzo avesse qualche precedente per droga quando era minorenne.

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