A 42 anni di distanza dall’omicidio della 23enne Laura Kempton, come riportato da Abc News, gli investigatori hanno scoperto l’identità dell’assassino: Ronney James Lee, scomparso nel febbraio del 2005 a causa di un’overdose di cocaina e che, all’epoca dei fatti, aveva 21 anni. La vittima era stata trovata senza vita nel suo appartamento a Portsmouth, nel New Hampshire, il 28 settembre del 1981. Secondo l’autopsia, la ragazza era morta per via di un colpo al lato sinistro della testa, dopo essere rientrata a casa da una serata.

Nel corso delle indagini iniziali, le prove raccolte dalla polizia sulla scena del crimine riuscirono a dimostrare soltanto che l’assassino era di sesso maschile. Gli indizi, tuttavia, non furono sufficienti per dare un nome e un volto al killer di Laura Kempton, trasformando il delitto dell’aspirante parrucchiera in uno dei cold case irrisolti più noti degli Stati Uniti.

Grazie alle ulteriori analisi effettuate mediante la tecnica della genealogia forense sui campioni del Dna rinvenuti nell’abitazione della vittima, le autorità sono riuscite a identificare con successo il killer della 23enne, Ronney James Lee (già accusato di rapine e violenze), e l’arma del delitto: una bottiglia di vetro. Gli inquirenti, inoltre, hanno scoperto che, prima dell’omicidio, l’assassino aveva violentato la vittima.

All’interno di una lettera rivolta agli investigatori, i familiari di Kemtpon hanno voluto ringraziare le autorità per il lavoro portato avanti negli anni: “La vostra diligenza, determinazione e impegno straordinari – si legge tra le pagine di TodayHanno portato a questo momento per Laura”. Dal canto suo, anche l’assistente procuratore Scott Chase ha voluto pronunciarsi in merito alla chiusura definitiva del caso:

Speriamo che, riuscire a risolvere casi come questi, sedersi con le famiglie delle vittime e, finalmente, mettere un punto a queste vicende, possa offrire ad amici e parenti un senso di sollievo.

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