Scuola, sabato in Dad contro il caro energia: la proposta dei presidi
Antonello Giannelli (Anp) ritiene l'idea adatta per abbattere i consumi in bolletta, che rischiano di essere elevatissimi in autunno e inverno: serve un piano su base nazionale.
Antonello Giannelli (Anp) ritiene l'idea adatta per abbattere i consumi in bolletta, che rischiano di essere elevatissimi in autunno e inverno: serve un piano su base nazionale.
Si avvicina il momento del riitorno a scuola, ambiente dove saranno allentate le misure restrittive anti-Covid ma che inevitabilmente sarà influenzato anche dal caro energia, come stanno riscontrando anche molte famiglie e aziende. Il timore di ritrovarsi tra le mani anche qui bollette dai costi astronomici è forte, per questo c’è chi sta provando ad avanzare proposte che potranno almeno mitigare il problema.
É il caso di Antonello Giannelli, a capo del più grande sindacato dei presidi italiani, l’Anp, che sarebbe favorevole a tornare alla Dad, uno dei metodi adottati nel pieno della pandemia, nonostante non fosse gradito da molti.
La sua idea, è bene precisarlo, non sarebbe applicabile all’intera settimana, ma solo per un giorno a settimana, il sabato, senza arrivare così ad accorciare gli orari. La didattica a distanza dovrebbe essere applicata almeno nei mesi più freddi, periodo in cui le aule devono essere riscaldate per creare un ambiente favorevole.
Giannelli si augura che il governo non si faccia trovare impreparato, ma riesca così a trovare una soluzione per evitare che molti istituti possano trovarsi ancora più in difficoltà. Alcune scuole avevano già ipotizzato di chiudere il sabato, ma arrivando a distribuire gli orari negli altri giorni, cosa che sarebbe però impraticabile per alcune realtà (è il caso, ad esempio, dell’Itis, dove si deve arrivare a 32 ore settimanali, costringendo i ragazzi a essere presenti per almeno 6 o 7 ore al giorno).
L’iniziativa avanzata dai presidi andrebbe però messa in atto in modo universale, senza creare distinzioni tra le varie zone del nostro Paese: “Non si possono accorciare gli orari delle lezioni – ha detto ancora Giannelli -. Purtroppo per cambiare gli orari ci vuole un piano adeguato di trasporti pubblici. Ricordo ancora le difficoltà in tempi di pandemia. Va fatto un piano nazionale che vale per tutti. Non può essere che una singola scuola contribuisca a contenere la crisi energetica e un’altra no”.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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