Alle nuove generazioni i selfie piacciono brutti: come fare un "selfie 0.5"
Una nuova tendenza sta spopolando tra le nuove generazioni: quella dei "selfie brutti", chiamati "selfie 0.5". Ecco per cosa si distinguono.
Una nuova tendenza sta spopolando tra le nuove generazioni: quella dei "selfie brutti", chiamati "selfie 0.5". Ecco per cosa si distinguono.
Pare che alle nuove generazioni piacciano sempre pii selfie “brutti”. Ma qual è l’identikit di un “selfie 0.5?
Mossi, sfocati, storti, pieni di difetti di ogni tipo. Questi sono i selfie che stanno spopolando tra le nuove generazioni e che si vedono con sempre più frequenza sui principali social network. Questi nuovi selfie “brutti” sono stati definiti “selfie 0.5”, perché sugli iPhone la funzione per ottenerli si chiama “0.5x”.
Questa funzione permette una inquadratura grandangolare che restituisce un’immagine deformata. Le persone ritratte in questo tipo di foto appaiono con braccia molto lunghe, visi deformati e forme del corpo inquietanti.
Sembra, quindi, che i selfie perfetti e “instagrammabili” stiano passando di moda. L’obiettivo, ora, non è più apparire al meglio di sé, magari in pose provocanti, ma divertirsi davanti alla fotocamera. L’idea è quella di dare un aspetto più “casual” alle proprie foto.
Addio ai tanto utilizzati filtri e a Photoshop, quindi. Con questo nuovo trend l’utente più giovane dei social intende prendersi meno sul serio, giocando con la propria immagine senza uniformarsi agli ideali di bellezza canonici che hanno sempre dettato legge in passato. Libero spazio quindi, alla creatività e a un’idea dell’essere “cool” per la prima volta slegata dal concetto di “bello”. A dare l’esempio, in questo senso, sono stati anche vip come Olivia Rodrigo e, in Italia, la youtuber Sofia Viscardi.
I selfie 0.5 sono nati nel 2019 grazie alle funzionalità permesse dall’iPhone 11 e dal Samsung Galaxy S10. Solo ora, però, la tendenza sta iniziando a decollare. La totale naturalezza di questi selfie è permessa dalla particolare posizione della telecamera grandangolare sul retro del telefono. Non è possibile, quindi, guardarsi nello schermo per modificare le proprie espressioni in modo che risultino più “attraenti”. La foto risulta quindi molto più autentica.
Questa nuova tendenza mostra un lato inedito delle nuove generazioni che fa ben sperare per il futuro. La nuova cultura dell’inclusività e dell’accettazione profonda di sé sembra aver portato i più giovani ad accettare (e ad abbracciare) i propri difetti, mettendoli addirittura in risalto. Un inno, quindi, alla libertà di espressione e alla non-omologazione. Che sia l’inizio della fine per i classici selfie patinati? Staremo a vedere.
Giornalista sulle nuvole, i miei grandi amori sono i libri, il cinema d'autore e gli animali. Sepulveda e Tarantino: le mie ossessioni.
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