Il sesso senza consenso è considerato stupro: la nuova legge approvata in Spagna

Il disegno di legge, denominato "legge del solo sì è sì", ha avuto il via libera definitivo ed elimina la distinzione tra il reato di "abuso sessuale" e quello di "aggressione sessuale". Ora in vigore solo quest'ultimo.

In Spagna è stata approvato un disegno di legge denominato “ley del solo sí es sí” (“legge del solo sì è sì”) che porta a definire quando si può parlare di stupro. Ogni tipo di atto sessuale in cui entrambe le persone non hanno dato il consenso può essere definito tale.

Il via libera definitivo è arrivato con 205 voti favorevoli, 141 contrari e 3 astensioni e porta così a eliminare ogni possibile distinzione tra abuso sessuale (più lieve) e aggressione sessuale (più grave).

“C’è consenso solo quando è stato liberamente espresso con atti che, date le circostanze del caso, esprimono chiaramente la volontà della persona interessata” – si legge nel testo.  Ogni tipo di interazione sessuale che può avvenire senza il parere favorevole da parte di una delle persone coinvolte porta quindi a dover scontare una pena detentiva che può andare da uno a quattro anni.

Una delle più soddisfatte dell’approvazione del provvedimento è stata Irene Montero, Ministro delle Pari Opportunità nel governo spagnolo: “Questa è una giornata di vittoria, dopo molti anni di lotta – ha detto nel discorso che ha tenuto in aula -. Finalmente, il nostro Paese riconosce per legge che il consenso dev’essere al centro di tutte le relazioni sessuali”.

Il disegno di legge è scaturito da un fatto di cronaca che ha fatto particolarmente discutere in Spagna. L’episodio risale al 2016, anno in cui una ragazza di 18 anni di Pamplona era stata vittima di uno stupro di gruppo noto come “la Manada“, dal nome utilizzato per chiamare il gruppo WhatsApp, ad opera di cinque ragazzi.

Tutti i partecipanti alla violenza avevano registrato l’accaduto con i loro telefoni cellulari e si erano poi vantati con altri amici condividendo i filmati tramite l’app. Nel corso del processo i cinque avevano provato a difendersi sottolineando che la giovane si era fatta baciare da loro ed era stata consenziente. Anzi, loro avevano provato a sostenere questa teoria sulla base dei video, in cui si vedeva la vittima immobile e con gli occhi chiusi durante lo stupro. In realtà, il suo comportamento era dettato dal terrore che stava provando in quel momento.

La prima sentenza emessa dal Tribunale di Pamplona aveva escluso intimidazione e violenza, generando forti proteste, anche in piazza, in gran parte del Paese. La decisione era stata però ribaltata dal Tribunale supremo, che aveva parlato espressamente di stupro di gruppo, condannando tutti i ragazzi a 15 anni di carcere.

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