Ospite del Torino Film Festival, la 66eienne Sharon Stone ha parlato di “That troubling vagina thing”, ovvero quel problema chiamato vagina che, secondo lei, discrimina fortemente le donne anche in ambito cinematografico, con forti gender pay gap e un ageism onnipresente che le rende “vecchie” superata una certa età.

Ma il problema chiamato vagina, per Stone, ha anche effetti collaterali ben peggiori; per lei, infatti, sarebbe la causa primaria delle morti femminili per mano di uomini: “Nel corso della storia le donne hanno aiutato le altre ed è per quello che siamo sopravvissute finora, ma è arrivato il momento in cui gli uomini per bene si uniscano a noi e comincino ad ammettere che molti dei loro amici sono violenti, pericolosi e vanno tenuti lontani. Un attore comico ha detto: ‘Ho chiesto a una ragazza di uscire con me a cena e lei ha accettato. Una scelta molto coraggiosa la sua visto che prima causa di morte per le donne sono uomini, mentre per gli uomini sono i problemi cardiaci'”.

Stone, che ha una serie tv in lavorazione e un film, Nobody 2, con Bob Odenkirk, in uscita nel 2025, ha ricevuto nel capoluogo piemontese la Stella della Mole e ha presentato il film Pronti a morire del 1995, che lei aveva interpretato e prodotto, spiegando che dietro la scelta d darle il ruolo da produttrice ci fosse la volontà di non volerla pagare “la cifra che chiedevo come attrice: un milione di dollari. Non avevano mai pagato nessuna donna una cifra del genere, ma io ero convinta di valere quei soldi considerato il successo dei miei film precedenti. E così trovarono quel compromesso: ti diamo un milione e fai anche la produttrice. Ma quando dissi che volevo una musica moderna nel film, che era un western, mi riposero: ‘Non se ne parla’. In sostanza potevo decidere solo fino a quando le mie scelte non divergevano dalle loro. Ecco perché non ho prodotto altri film per molto tempo”.

L’interprete di Basic Instinct ha raccontato di non aver lavorato per diverso tempo, dopo Casinò, spiegando che “dopo quel film nessuno mi ha più cercata, hanno smesso di offrirmi ruoli interessanti. E così ho deciso di dedicarmi ad altro, mi sono sposata, ho cresciuto i miei figli. Adesso però sono grandi e ho ripreso a lavorare”, riprendendo solo in tempi recenti, grazie anche a un sospirato cambiamento nel cinema: “Negli anni Ottanta, Novanta un’attrice arrivata ai 40 era considerata vecchia. Mel Gibson, per esempio, disse che ero troppo anziana per lui. All’improvviso se uscivo con un uomo di 28 anni ero considerata una cougar e, al tempo stesso, al cinema ero troppo vecchia per recitare a fianco di attori che avevano 50, 60, 70 anni”.

Sharon Stone ha risposto perfettamente anche a chi le ha domandato se sia penalizzante essere una donna bellissima e avere un quoziente intellettivo più alto della media: “Se fossi un uomo, se invece della vagina avessi il pene, non credo che a nessuno verrebbe il dubbio che l’intelligenza possa essere un ostacolo”.

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