Se avete fatto un giro su TikTok ultimamente forse vi sarà saltato all’occhio il trend sul tatuaggio della gorgone Medusa, la figura mitologica dai capelli di serpente che si racconta essere stata decapitata dall’eroe Perseo.

Farsi un tatuaggio di Medusa non è diventato un mero trend, negli ultimi anni, ma un importante messaggio che denuncia le violenze sessuali. Infatti, la sensibilizzazione nei confronti degli abusi e delle violenze sessuali ha portato a riconsiderare il mito di Medusa, che è stata rappresentata ingiustamente dalla società già dai tempi antichi.

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Medusa è da sempre considerata, nell’immaginario collettivo, un mostro con i capelli di serpente che pietrifica le sue vittime con il solo sguardo, ma esiste una parte della sua storia che viene spesso dimenticata o omessa: prima di diventare una creatura con capelli di serpente, Medusa era una sacerdotessa della dea della saggezza e della guerra Atena ed era anche una bellissima donna, che attirò l’attenzione del dio dei mari Poesidone, che la violentò brutalmente nel tempio di Atena.

La dea Atena, furiosa per quell’atto di profanazione avvenuto nel suo sacro tempio, ma incapace di punire veramente Poseidone in quanto dio, sfogò la sua rabbia su Medusa e la trasformò nella creatura “mostruosa” che oggi tutti conosciamo.

Il mito di Medusa è sicuramente uno degli esempi più antichi di colpevolizzazione delle vittime.

Sebbene il significato di un tatuaggio possa variare da persona a persona, in generale i tatuaggi di Medusa sono un simbolo di sopravvivenza, spesso da abusi sessuali, violenze sessuali o stupri.

Credo che il tatuaggio di Medusa sia la perfetta rappresentazione visiva del viaggio di una sopravvissuta dal dolore alla resilienza, alla forza, all’emancipazione e all’autoconservazione, un simbolo protettivo, in quanto ha la capacità di distruggere coloro che sono una minaccia per il suo essere“, ha dichiarato la terapeuta Anita Astley a Parade.

Astley ha puntualizzato che Medusa, per molti sopravvissuti ad abusi e violenze sessuali, aiuta a rimuovere lo stigma e la vergogna, il senso di colpa, l’autodisprezzo e l’autocolpevolizzazione comunemente sperimentati dalle persone che hanno subito questo genere di violenze.

Su TikTok gli utenti usano anche immagini e video della gorgone proprio come una sorta di codice, per denunciare episodi di violenze sessuali subite.

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