La sindrome infiammatoria (correlata al Covid19?) che sta colpendo i bambini

Molti bambini bergamaschi e del Regno Unito stanno contaendo la malattia di Kawasaki. Non è chiaro se sia correlata al COVID-19.

L’emergenza sanitaria del coronavirus si arricchisce di un nuovo preoccupante capitolo. Negli ultimi giorni molti bambini (sotto i 9 anni) residenti in Lombardia sono stati ricoverati in ospedale per quella che sembra essere la malattia di Kawasaki.

Si tratta di una vasculite che non si registra spesso in Europa, mentre è piuttosto comune in molte zone dell’Asia. Negli ultimi giorni, però, c’è stato un preoccupante aumento di casi in Italia e in alcune parti del Regno Unito.
Negli Stati Uniti, invece, non si è verificato ancora nulla del genere, stando alle dichiarazioni dei pediatri all’agenzia di stampa Reuters.

La malattia di Kawasaki, di cui non si conoscono le cause, colpisce spesso i bambini sotto i cinque anni. I sintomi sono: eruzioni cutanee, febbre e nei casi più gravi infiammazione delle arterie vascolari. Alcuni studi scientifici affermano che potrebbe esserci una predisposizione genetica alla malattia, anche se le prove in tal senso al momento risultano non del tutto sufficienti.

Purtroppo, è ancora una volta Bergamo la città più colpita. Un ospedale pediatrico della provincia nel mese di aprile ha visto oltre 20 bambini ricoverati per infiammazioni vascolari. I medici affermano che sono numeri di circa sei volte superiori rispetto a quelli dell’anno scorso.

Il dottor Ciuffreda dell’Ospedale Giovanni XXIII ha spiegato che solo alcuni dei bambini ricoverati sono poi risultati positivi al nuovo coronavirus.

La comunità scientifica italiana è al lavoro per determinate se ci sia o meno una correlazione tra la malattia di Kawasaki e il COVID-19. I risultati saranno pubblicati su una rivista scientifica nei prossimi mesi.

Il primo caso registrato nel 2020 è quello di un bambino di 9 anni, ricoverato in un ospedale pediatrico bergamasco il 21 marzo, dunque nei giorni del picco massimo del COVID-19. Il soggetto in questione aveva febbre alta e pressione sanguigna molto bassa. Il tampone per il coronavirus ha però dato esito negativo.

Nonostante i medici fossero “davvero preoccupati” per il suo quadro clinico, il piccolo è riuscito a guarire nel giro di qualche giorno.
La malattia Kawasaki, infine, è stata collegata a un altro coronavirus 16 anni fa: nel 2004 un bambino positivo al coronavirus NL63 aveva anche sviluppato i sintomi della malattia di Kawasaki. Per il momento, però, la comunità scientifica non si sbilancia e afferma che c’è bisogno di più tempo per arrivare a conclusioni certe.

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