Sofya Rusova e le (poche) persone russe che stanno protestando e rischiano tantissimo
Le persone stanno manifestando in Russia contro la guerra. Sono poche, e rischiano tantissimo.
Le persone stanno manifestando in Russia contro la guerra. Sono poche, e rischiano tantissimo.
Dopo la notizia dell’invasione russa dell’Ucraina le prime immagini e video di guerra hanno purtroppo cominciato a fare il giro del mondo; come vi abbiamo raccontato in un altro articolo, occorre fare molta attenzione quando si parla di questo genere di materiale di informazione, senza cadere nel gioco di una parte o l’altra della propaganda.
Quello che sappiamo è che anche la popolazione russa sta cominciando a scendere in strada per protestare contro l’attacco di Mosca, e a raccogliere le loro testimonianze, in queste ore, è il giornalista Kevin Rothrock, che lavora per Meduza, uno dei pochi media russi indipendenti, considerato infatti dal governo del Cremlino come “un agente straniero”.
Ciò che la documentazione di Rothrock mostra sono manifestazioni di singole persone o di gruppetti sparuti, in varie città russe, per protestare contro l’invasione. I partecipanti rischiano però tantissimo: già diverse decine di attivisti nelle ultime ore sono state arrestate in Russia.
Una delle immagini più eloquenti della protesta è quella di Sofya Rusova, co-presidente del Sindacato dei giornalisti della Russia.
Anti-war solo pickets like this are popping up in cities across Russia. It’s not much but they’re arrested almost immediately, often upon leaving their homes when the cops know to expect them. Here’s Sofya Rusova, co-chair of Russia’s Trade Union of Journalists. pic.twitter.com/5NVqdGyhFy
— Kevin Rothrock (@KevinRothrock) February 24, 2022
Questa, invece, è una delle più recenti manifestazioni contro la guerra a Novosibirsk, nel distretto federale siberiano.
Спасибо, Новосибирск! pic.twitter.com/GquOUB2bGw
— Ярость и Мультифора (@hellpad) February 24, 2022
Proteste anche ad Ekaterinburg, estremità orientale del Paese al confine con l’Asia.
Dozens of people in Yekaterinburg are risking felony prosecution to join this anti-war rally today. They’re chanting, “No to war!” pic.twitter.com/uKicH9PGJF
— Kevin Rothrock (@KevinRothrock) February 24, 2022
Le proteste stanno montando anche nel mondo culturale e intellettuale russo: Elena Kovalskaya, direttrice del Centro culturale e teatrale statale Vsevolod Meyerhold di Mosca, ha annunciato le sue dimissioni in segno di protesta contro l’invasione dell’Ucraina.
È impossibile lavorare per un assassino e riscuotere uno stipendio da lui.
Ha scritto nel suo post, riportato da Rothrock.
Elena Kovalskaya, the director of Moscow’s Vsevolod Meyerhold State Theater and Cultural Center, has announced her resignation in protest against the invasion of Ukraine. “It’s impossible to work for a murderer and collect a salary from him,” she writes. pic.twitter.com/RhG4wjRww7
— Kevin Rothrock (@KevinRothrock) February 24, 2022
Ma per far capire quale tipo di clima si respiri in queste ore a Mosca, il giornalista ha spiegato, riportando ancora una volta il post ufficiale scritto in cirillico, che il Teatro Mayakovsky di Mosca ha proibito ai suoi attori di fare commenti sull’invasione russa dell’Ucraina.
Secondo quanto riferito, il Dipartimento di Cultura della città afferma che qualsiasi commento negativo sarà considerato ‘tradimento’.
Rothrock, in un altro tweet, aggiunge che “Il Comitato Investigativo Federale della Russia ha emesso uno speciale (extra) stato di attenzione ai manifestanti ‘non autorizzati'”. In questo tweet si vede invece una manifestante davanti all’ambasciata ucraina che viene arrestata.
A handful of anti-war protestors has gathered outside Ukraine’s embassy in Moscow aaaaaand they’re arrested. pic.twitter.com/Zbyq8VcDuy
— Kevin Rothrock (@KevinRothrock) February 24, 2022
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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