Spagna, la Procura accusa Luis Rubiales di aggressione sessuale dopo il bacio alla calciatrice

Aperta un'inchiesta per "aggressione sessuale" e "coercizione" nei confronti del presidente sospeso della Federcalcio iberica in seguito a una denuncia presentata dalla giocatrice.

In seguito alla denuncia presentata da Jennifer Hermoso, la Procura generale di Madrid ha deciso di aprire un’indagine ai danni di Luis Rubiales, il presidente della Federcalcio spagnola che è stato al momento sospeso dalla FIFA in seguito al bacio dato alla calciatrice durante i festeggiamenti per la vittoria del mondiale di calcio femminile da parte della Nazionale. Le accuse rivolte nei suoi confronti sono di “aggressione sessuale” e “coercizione“.

Sulla base di quanto sostenuto dai pm, la “coercizione” appare evidente nelle pressioni esercitate ai danni di Hermoso, invitandola a fare dichiarazioni pubbliche in cui prendesse le sue difese, al punto tale da sottolineare che lei fosse concorde nel ricambiare il suo bacio. Il dirigente ha infatti sempre sostenuto che il suo gesto fosse consensuale, mentre la diretta interessata ha respinto con decisione questa teoria.

Ora i pm sono pronti a presentare richiesta per far sì che Rubiales possa presentarsi davanti alla Corte e dare una sua testimonianza preliminare in merito a come si siano svolti i fatti. La parola passa poi al giudice della corte nazionale; c’è quindi il rischio concreto di un’indagine formale da parte del Tribunale con conseguente archiviazione o processo.

Le ripercussioni per l’uomo possono essere due, multa o pena detentiva, che può andare da uno a quattro anni se dovesse essere riconosciuto colpevole.

La Federcalcio spagnola ha nel frattempo preso posizione sull’accaduto attraverso un comunicato ufficiale firmato dal nuovo presidente Pedro Rocha, che si è voluto scusare con la calciatrice, che è stata tra le migliori nel torneo: “Comportamento del tutto inaccettabile, abbiamo subìto un danno di immagine enorme”, sono state le sue parole.

La mamma dell’uomo nei giorni scorsi aveva avviato uno sciopero della fame in segno di protesta ritenendo ingiuste le accuse nei confronti del figlio, ma è stata poi ricoverata in seguito a un malore. A riferirlo era stato il parroco della chiesa di Motril, in cui la donna si era asserragliata: “A causa del caldo e tutto il resto aveva i piedi gonfi ed era stanca. Era anche nervosa“, aveva detto il sacerdote alla stampa.

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