L’incertezza regna sovrana. E all’incertezza si aggiungono regole molto stringenti. Degli effetti negativi del COVID-19 se ne è parlato in abbondanza. Ora che giugno è sempre più vicino e con esso la stagione balneare, ci si interroga su come si accederà alle tante spiagge italiane, che quest’anno – almeno nella prima fase dell’estate – accoglieranno molti meno turisti stranieri.

Repubblica ha pubblicato qualche anticipazione in tal senso, ottenuta da Sergio Iavicoli dell’Inail, direttore del dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, oltre che membro del comitato tecnico. Iavicoli ha anticipato il contenuto del documento scritto dall’Inail e dall’Istituto Superiore di Sanità che verrà sottoposto al parere del Comitato tecnico scientifico e poi dal governo.

Uno dei punti fondamentali, spiega il medico, è l’invito alle amministrazioni locali a gestire tutti gli aspetti della faccenda. “Chiediamo ai comuni di far registrare le persone alle spiagge, anche usando l’app, permettendo di prenotarsi in quelle più affollate”.

Le parole d’ordine sono: distanziamento sociale rispettato sia in spiaggia che in acqua; pagamento elettronico; percorsi differenziati per direzione. Insomma, anche in spiaggia i contatti umani dovranno essere ridotti al minimo.

A tal proposito tra le file di ombrelloni dovranno esserci 5 metri di distanza, mentre tra quelli della stessa fila 4 e mezzo.

Giochi in spiaggia che prevedano assembramenti? Vietati anche quelli. Per i bambini? “Ci vorrà una vigilanza speciale”. La mascherina? Indossata fino a quando si raggiunge lo stabilimento, poi una volta in spiaggia si potrà togliere. Grande attenzione sarà data alla pulizia di sdraio, ombrelloni e tutti gli oggetti che verranno utilizzati dai bagnanti.

Infine per quanto riguarda le spiagge libere, qualche giorno fa si era parlato di una chiusura totale. Probabilmente non sarà così. La palla passa agli enti locali, che dovranno definire puntualmente le modalità di accesso e fruizione.

Chi si reca in spiaggia dovrà essere informato con cartelli e indicazioni chiare sui comportamenti da tenere. Si considerano anche turnazioni orarie per permettere a più persone di godere delle spiagge e, al contempo, evitare affollamenti. Il governo spera di ricevere una grossa mano dalle associazioni di volontariato per garantire tutti i controlli del caso e per gestire le spiagge libere. Sarà un’estate anomala, prepariamoci.

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