È ispirata a Michela Murgia, la scrittrice scomparsa il 10 agosto del 2023, e alle sue idee, Storia della mia famiglia, serie scritta da Filippo Gravino e prodotta da Nicola Serra e Carlo Degli Esposti che debutterà il 19 febbraio su Netflix.

La storia ruota attorno a Fausto, interpretato da Eduardo Scarpetta, nipote d’arte (del celebre attore suo omonimo che diede vita alla stirpe Scarpetta – De Filippo), malato terminale, padre di famiglia, che sta preparando tutti i cari al momento della sua dipartita.

“Ho letto tutto ciò che c’era da sapere sul male che affligge il personaggio – ha raccontato l’attore – Una malattia a cui, tra l’altro, sono vicino, visto che mio padre ha avuto una cosa simile. È come se il corpo fosse afflitto da un malfunzionamento che ti fa sembrare sempre in affanno, avendo una tosse costante e non riuscendo bene a respirare. Per il resto, però, abbiamo fatto in modo di costruire dei rapporti di cui prenderci cura sul set. Ed è stato bello lavorare con professionisti tanto appassionati”.

La serie intera ruota attorno alla famiglia e a ciò che rappresenta; “È il mio posto sicuro – spiega Scarpetta – In cui non si cerca di impedire di fare qualcosa, ma si affronta sempre il perché insieme”.

Accanto a lui Vanessa Scalera, nel ruolo di Lucia, moglie e madre che si discosta nettamente dall’immagine di “angelo del focolare” per andare ad assumere contorni umani e fallibili. “Io non sono genitore, ma non capisco per quale motivo si debba avere sempre in mente la convinzione che una madre deve essere giusta – ha dichiarato l’attrice – La donna santificata da nascondere dietro al velo. Essere madre, però, non significa essere Maria di Nazareth”. La sua Lucia, non a caso, “È una donna che ha cercato prima di comprendere se stessa, poi i suoi figli. Per questo ha fatto un gran casino. Ma non è sbagliata. Si definisce inadatta, ma è colpa dell’idea angelica e devota che si ha della madre, soprattutto meridionale. Ma riuscirà a sottrarsi a queste convenzioni, trovando anche soddisfazione nel come sono diventati i propri figli”.

Nel cast anche Massimiliano Caiazzo, lanciato da Mare Fuori, nel ruolo di Valerio, fratello di Fausto, “colui che più di tutti ha subito il fascino di Fausto, è il suo riferimento maschile e lo considera inarrivabile – racconta il suo interprete -È un personaggio che cade nella dipendenza della cocaina perché è così che si lega anche alle persone, dal fratello alla madre. Ma quando riuscirà ad ammettere di essere fragile e che anche chi ha intorno non è invincibile, allora saprà trovare il suo posto. Il suo percorso sarà capire che non c’è alcuna aspettativa da dover rispettare”.

Fa il suo esordio in una serie Antonio Gargiulo, che a Vanity Fair ha raccontato “La famiglia che raccontiamo è come viene intesa oggi. Ed è una tipologia di tribù che conosco benissimo. Quando mi sono trasferito a Milano gli amici e i colleghi sono stati coloro con cui abbiamo formato le nostre nuove famiglie scegliendoci da zero. E sono anche le cose che si portano avanti con più difficoltà, proprio perché c’è una dose di volontà predominante”. Il suo Demetrio, migliore amico del protagonista, è “un uomo maturo per certi versi, mentre per altri non ha ancora capito bene qual è lo scopo della sua vita. Per questo la perdita del suo amico è un grande dolore, che lo caricherà però di un diverso peso e gli permetterà finalmente di esprimersi pienamente”.

Alla regia, infine, Claudio Cupellini, che ha dichiarato “Mi sono appoggiato al testo scritto da Filippo che mi ha dato l’opportunità di giocare con questo gruppo sui legami sia di sangue, che quelli che si scelgono”.

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