Le autorità della Florida puntano alla pena di morte per Nicolas Cruz, il diciannovenne autore della strage del liceo di Parkland in Florida accusato di omicidio premeditato che prevede la pena di morte come pena massima. Il legale di Cruz ha dichiarato che il suo assistito è pronto a dichiararsi completamente colpevole, il giovane in tribunale ha finora scelto il silenzio che in base alla normativa della Florida equivale ad ammettere la propria colpevolezza.

L’attacco alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland è stata una vicenda che ha sconvolto l’America e che ha riaperto il dibattito riguardo alle restrizioni alla vendita delle armi da fuoco. I pubblici ministeri nell’accusa scrivono che: “Il crimine principale è stato l’omicidio ed è stato commesso in modo freddo, calcolato e premeditato senza alcuna pretesa di giustificazione morale o legale”.  Il procuratore Satz, dello Stato della Florida, ha sottolineando che:

Questo è certamente il tipo di causa per cui è stata progettata la pena di morte

I legali del giovane hanno dichiarato che si dichiarerà colpevole solo quando avrà la certezza che gli non potrà venir inflitta la pena di morte: “Siamo ancora pronti a dichiararci immediatamente colpevoli di 34 ergastoli consecutivi senza possibilità di libertà condizionale. (…)Non stiamo dicendo che non è colpevole, ma non possiamo dichiararci colpevoli mentre l’opzione della pena di morte è ancora sul tavolo”

Durante le indagini è emerso che Cruz era già stato attenzionato dal Dipartimento per i bambini e i servizi per la famiglia nel 2016 dopo alcune immagini autolesionistiche condivise su Snapchat e dal FBI che aveva ricevuto una segnalazione a suo carico nel 2017. L’interesse del giovane verso le armi da fuoco era facilmente verificabile semplicemente scorrendo i suoi profili nei social network. Nell’ultimo anno aveva acquistato fino a 10 fucili, tutte armi comprate legalmente e in diversi video, il ragazzo si esercitava con la pistola o con altre armi.

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