“Lo stupro è meglio di un rifiuto”, la frase shock di Ivan Cattaneo al GF Vip 3

Le pesanti dichiarazioni del concorrente del Grande Fratello Vip 3 hanno scatenato la bufera: Ivan Cattaneo ha paragonato il rifiutare sessualmente una donna allo stupro, considerando quest'ultimo addirittura auspicabile rispetto al primo.

Nelle scorse ore il Grande Fratello Vip 3, e più precisamente uno dei suoi concorrenti, è finito nell’occhio del ciclone. Gli spettacolini trash regalatici dal reality show non sono certo una novità – né una prerogativa del GF, a dir la verità – ma in questa occasione si è superato il limite. Protagonista dell’increscioso avvenimento è Ivan Cattaneo, uno dei nuovi inquilini della casa più spiata d’Italia.

Il cantautore 65enne si è introdotto in una conversazione che i suoi compagni d’avventura, almeno fino a quel momento, stavano affrontando in maniera piuttosto serena. Si stava parlando di donne, quando Ivan Cattaneo ha pronunciato una dichiarazione che ha gelato il pubblico:

“Rifiutare una donna è peggio che violentarla”.

Gli altri residenti nella Caverna, il luogo in cui i concorrenti che perdono la sfida settimanale del GF Vip 3 sono costretti a soggiornare, hanno cercato di smorzare la durezza di queste parole.

Come riportato dal Corriere della Sera, l’artista bergamasco ha dato segno di un’agghiacciante convinzione: “Almeno nello stupro la donna si sente desiderata“. Lo spezzone di conversazione è andato in onda in tarda serata, ma non è sfuggito ai telespettatori più attenti. Ed è stato sufficiente a scatenare la polemica, con pressanti richieste da parte del pubblico affinché la redazione del reality prenda provvedimenti.

Già in passato, nelle scorse edizioni, alcuni concorrenti sono stati sanzionati per aver adottato comportamenti moralmente sbagliati. Possiamo ricordare Clemente Russo, che al GF Vip 1 utilizzò termini poco felici contro gli omosessuali e poi venne squalificato per una frase considerata istigazione al femminicidio. E, nella seconda edizione, l’espulsione di Marco Predolin per aver bestemmiato davanti alle telecamere – sebbene forse sarebbero state da punire le sue frasi omofobe e le viscide palpatine a Carmen Di Pietro.

Ora, a mettere a rischio la propria permanenza nella casa del Grande Fratello Vip 3, è Ivan Cattaneo. Con poche parole ha riportato in auge il tema dell’oggettizzazione della donna, che non può desiderare altro che essere preda sessuale di un uomo. E mai come in questi mesi l’argomento si rivela di grande importanza, soprattutto dopo lo scandalo che ha travolto Hollywood e che ha portato alla luce una delle peggiori piaghe dei tempi moderni.

Ivan Cattaneo rischia di far passare un messaggio sbagliato a tutti coloro che assistono al reality show. Basti pensare ai tanti ragazzini che, dopo aver ascoltato le parole del cantautore, potrebbero maturare nelle loro menti l’idea che lo stupro possa in qualche modo trovare giustificazione. Perché no, un atto di violenza non può mai essere giustificato, men che meno convincendosi che una donna ne possa rimanere, in fondo, lusingata.

E questa purtroppo è una mentalità dura da sradicare, frutto di una visione (sì è una parola fin troppo usata in questi tempi, ma non per questo meno reale) maschilista. Come dice bene anche la giornalista Laurie Penny, il sesso viene visto ancora come un atto in cui vi è una parte attiva, che agisce (l’uomo) e una passiva, che subisce (la donna) che non potendo fare altro ha come massima aspirazione quella di “essere desiderata”, per suscitare appunto l’azione dell’uomo.

E poco valgono i tentativi di Cattaneo di ribadire comunque che lo stupro è un atto grave, perché con le sue parole fa comunque intendere che lo sarà sempre meno del rifiuto. Violare il consenso di una donna sarà, per questi uomini ancora rimasti al Medioevo (anzi è forse meglio dire per questi che uomini non sono) sempre meno grave che privare la donna della sua aspirazione più grande, ovvero quella di essere apprezzata dal punto di vista sessuale.

Ecco, a tutti coloro che ancora pensano che la virtù massima femminile sia la bellezza (e di conseguenza l’offesa più grande sia il suo mancato apprezzamento) ci sentiamo di dire di non preoccuparsi per il nostro eventuale ego ferito, ma di prestare invece attenzione alle nostre parole, a quei no, che significano no e a quei silenzi che non significano . È questo tutto ciò che dovrebbe contare.

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