Roma, i racconti raccapriccianti dello stupro di gruppo su una sedicenne

Dal caso di febbraio 2021 sono emerse le dichiarazioni della vittima: "Dopo che ha finito uno di loro è arrivato un altro, come un via vai". Arrivano anche i commenti sul video della serata: "Beati voi".

Dopo più di un anno, la vicenda della ragazza allora sedicenne stuprata da un gruppo di suoi amici (o meglio, presunti tali) torna sotto i riflettori. La Procura di Roma, infatti, ha chiuso le indagini sullo stupro dopo un’inchiesta portata avanti dalla Squadra Mobile, da cui emergono i racconti raccapriccianti di quella sera.

Febbraio 2021: nel quartiere di San Paolo, a Roma, durante una festa tra adolescenti, una ragazza di soli 16 anni finisce nel mirino di cinque suoi coetanei. Approfittando del fatto che fosse ubriaca, quattro ragazzi la costringono ad avere rapporti sessuali con tutti loro. Uno stupro osceno, portato avanti da due minorenni e due appena diciottenni, al quale si aggiunge un’amica più grande, che pare aver favorito le violenze suggerendo alla vittima di non denunciarli.

La ragazza ha raccontato agli investigatori della Squadra Mobile quello che ricorda della serata. Nonostante fosse astemia, la sedicenne si è fatta prendere da un gioco di bevute con gli amici: “Hanno incominciato a fare il beer pong, ci stanno tanti bicchieri, tu butti la palla e se becchi il bicchiere lo bevi. Io ne avevo beccati tanti quindi ho bevuto“. Poi arriva il momento del terrore.

Anche loro avevano bevuto e come me erano ubriachi, anzi penso che loro capivano un po’ di più perché sono abituati. Io andavo a sbattere da tutte le parti. Mi sono ritrovata a letto perché volevo dormire, poi con lui che mi baciava e che ci provava. Mi sono sentita come un oggetto. Dopo che ha finito uno di loro è arrivato un altro, come un via vai. So solo che non volevo farlo con loro, perché ero ubriaca e loro non mi piacevano.”

La Squadra Mobile ha poi ricostruito la vicenda, evidenziando come i ragazzi abbiano portato la vittima a peso morto dalla stanza fino al bagno e l’abbiano immersa nella vasca piena d’acqua, “ragionevolmente per farle riprendere conoscenza” e riprendendo poi le violenze sessuali.

L’incubo per la ragazza non finisce, perché uno dei suoi aguzzini la sera stessa riprende tutto e manda i filmati in una chat di WhatsApp con almeno una dozzina di persone. Il diciassettenne in questione scherza sul fatto scambiandosi messaggi terrificanti con un suo amico: “Sta pischella se l’è scopata prima un mio amico, poi io, poi un altro, poi se la semo fatta in due nella vasca, poi se l’è riscopata un altro, poi io… poi nun s’è capito un c***o“. E l’amico, divertito, si complimenta con lui, quasi invidiandolo per non essere stato lì.

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