Suicida in carcere Francesca Brandoli: uccise il marito e sposò un uxoricida

La 52enne aveva da poco ricevuto una sanzione che le aveva impedito il lavoro all'esterno. 19 anni fa uccise il marito con l'amante, e in carcere sposò un uomo condannato per femminicidio.

Il 30 novembre del 2006 Francesca Brandoli uccise il marito Christian Cavaletti, e venne condannata all’ergastolo.

La 52enne si è uccisa nella notte tra domenica 30 e lunedì 31 marzo nel carcere di Bollate, dove era stata messa dopo la condanna; la notizia della sua morte è stata così commentata dal garante di Milano per i diritti dei detenuti Francesco Maisto, che ha spiegato di averla incontrata quindici giorni prima e di non aver notato nulla che potesse lasciar presagire un gesto del genere.

“Diciamo che era contrariata, non era serena, ma non in una situazione tale da far pensare a un gesto estremo – ha detto alla stampa – Avevo suggerito alla direzione un colloquio con la psicologa. Non potevo immaginare un suicidio”. Alla base del suo disappunto, ha poi aggiunto, una sanzione disciplinare “che due mesi fa aveva determinato la sospensione del lavoro all’esterno”.

Una situazione che tuttavia, secondo Maisto, difficilmente è sufficiente a spiegare la volontà di togliersi la vita: “La seguivo per il suo reinserimento sociale che stava andando bene, non aveva patologie di carattere psicotico. Qualcosa dev’essere successo. Bollate è una città: ci sono 1.200 reclusi”.

Brandoli aveva conosciuto il marito quando entrambi erano 25enni, e insieme a Cavaletti ha avuto due figli. Dopo la nascita del secondogenito sono iniziati i problemi, con la donna che ha iniziato una relazione con Davide Ravarelli di Cesena, con cui ha avuto un terzo figlio. Il marito di Francesca Brandoli aveva ottenuto dal Tribunale di Reggio Emilia la custodia dei figli, e la sera stessa della decisione l’uomo è stato ucciso a martellate e coltellate. Immediatamente portata in carcere assieme al nuovo compagno, Brandoli era all’epoca incinta di otto mesi, e il figlio venne dato in affido appena nato.

Proprio in carcere aveva poi conosciuto Luca Zambelli, arrestato in quanto uxoricida, e aveva deciso di sposarlo. Il matrimonio, che ha generato numerose polemiche, è durato cinque anni.

Secondo le ricostruzioni Francesca Brandoli aveva già tentato di togliersi la vita nel 2009, alla Dozza di Bologna.

“Brandoli aveva seguito un percorso di reinserimento facendo tante attività, teatro compreso – sono le parole del suo avvocato, Daniele Barelli – Era molto determinata e dopo dieci anni di buona condotta usciva spesso: permessi lavorativi (all’Expo di Milano o come barista) e permessi per legami familiari. Quando la sorella la veniva a trovare passavano la giornata insieme”.

Il suo cruccio maggiore, ha aggiunto il legale, erano i figli: “Si teneva in contatto con lunghe lettere, mostrava i loro disegni, sapeva cosa facevano e ne parlava sempre”.

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