Le suore clarisse di Belorado, un piccolo paese in provincia di Burgos, nel nord della Spagna, sono state scomunicate dall’arcivescovo locale Mario Iceta dopo essersi ribellate alla Chiesa di Roma.

Le religiose hanno ricevuto la scomunica perché sono “arrivate alla conclusione che dopo la morte di Pio XII tutti gli altri sono stati falsi papi che hanno insegnato dottrine contrarie alla fede cattolica”, ha dichiarato il loro portavoce, José Ceacero, alla stampa spagnola.

La notizia della scomunica da parte della Chiesa di Roma è stata accolta di buon grado dalle suore di Belorado, un gruppo di 15 suore clarisse, in quanto deriva da “una matura, meditata e cosciente riflessione” data dalla volontà di “essere cattoliche”.

Le cosiddette “suore dei cioccolatini”, un soprannome che deriva dalla loro fama nella produzione di dolci a base di cioccolato, hanno reso pubblico il loro pensiero contrario alla Chiesa di Roma intorno alla metà di maggio, quando Isabel de la Trinidad, la badessa della comunità delle suore di Belorado, aveva pubblicato un Manifesto di 70 pagine in cui comunicava la decisione della comunità di staccarsi dalla Chiesa cattolica per unirsi alla giurisdizione di Pablo de Rojas Sanchez-Franco, cattolico scomunicato nel luglio 2019 e fondatore della Pia Unione di San Paolo Apostolo.

L’arcivescovo di Burgos, Mario Iceta, è stato nominato commissario pontificio e incaricato dalla Santa Sede di gestire la questione, e per prima cosa ha provato a presentarsi di fronte al Tribunale ecclesiastico, ma entrambi gli avvertimenti da parte del Tribunale sono stati ignorati dalle suore di Belorado e, in seguito alla scadenza dell’appuntamento in tribunale fissata per il 22 giugno, Mario Iceta si è visto costretto a scomunicare ufficialmente le 15 suore.

Nella lettera che accompagnava il manifesto, firmata dalla madre superiora del convento, le suore hanno anche dichiarato di essersi staccate perché “perseguitate” dalla gerarchia ecclesiastica per la disputa su una proprietà.

Come riporta ABC, infatti, nel 2020 le suore hanno raggiunto un accordo per l’acquisto di un convento a Orduna, a circa 100 chilometri a nord di Belorado, ma hanno dichiarato di non essere in grado di pagarlo perché il Vaticano avrebbe bloccato la vendita di un’altra proprietà abbandonata per finanziare l’acquisto.

Sul loro account Instagram, creato di recente, le suore di Belorado hanno accusato l’arcidiocesi di aver bloccato i loro conti bancari, impedendo loro di acquistare “beni di prima necessità”.

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