"Se devi scegliere tra me o il bambino, salva me": il TikTok pre parto di Anabel Morales

Nel video la donna ha chiesto al marito di essere salvata se durante il parto ci fossero state complicazioni: "Non voglio sapere che tu dovrai crescere due bambini da solo mentre soffri anche per la morte di tua moglie".

Quando il momento di partorire si avvicina, tutte le donne vengono assalite da mille dubbi e paure e tra queste c’è quella che durante il parto ci possano essere delle complicazioni. Su TikTok Anabel Morales, ha postato un video che parla proprio di questo, sollevando centinaia di reazioni sull’argomento.

La creator ha pubblicato una clip dal letto di ospedale dove stava per dare alla luce il suo secondo figlio. Insieme a lei il marito, al quale la donna ha chiesto di essere salvata se durante il parto ci fossero state complicazioni:

A mio marito: se quando sto partorendo il dottore dice che devi scegliere tra me o il bambino, per favore salvami, non voglio che Ethan cresca senza una mamma e non voglio sapere che tu dovrai crescere due bambini da solo mentre soffri anche per la morte di tua moglie.

La breve clip di Anabel Morales è diventata subito virale, raggiungendo più di sei milioni di visualizzazioni. Tantissime le persone che hanno commentato le parole della donna, mostrandosi d’accordo con la sua scelta e sentendo un senso di sollievo nel poter ammettere di essere loro a voler essere salvate, quando da più parti si pensa invece che si debba scegliere sempre e comunque il figlio in arrivo:

Mio marito ha detto ‘se dovessi scegliere tra te e il nostro bambino sceglierei te perché possiamo avere un altro bambino ma non posso avere un’altra te’.

Non l’ho mai visto in questo modo. Sono senza parole…

Sono incinta del mio terzo. Ho questa conversazione con il mio partner tutto il tempo. Salvami! Le mie due ragazze hanno bisogno di me.

Ho avuto queste sensazioni durante la mia terza gravidanza e mi sono sentita così in colpa. Sono contenta di non essere l’unica a sentirsi così.

Grazie per questo video e per aver aperto la conversazione. Non si tratta di amare il bambino, è la decisione pratica in una situazione terribile.

Intervistata BuzzFeed, Anabel Morales ha spiegato il perché della sua scelta, che per lei dipende dal fatto di avere già un bambino da crescere, oltre a quello in arrivo. “È meglio discuterne, perché se mai dovesse succedere, sai cosa decidere”, ha aggiunto sottolineando quanto sia importante parlarne con il proprio partner e aver già un piano condiviso sull’argomento.

BuzzFeed ha anche parlato con Mary Jane Minkin, professoressa di ostetricia, ginecologia e scienze della riproduzione presso la Yale School of Medicine. Secondo la dottoressa casi come questo non sono la norma ma sono piuttosto rari ma, vivendo negli States in un’epoca post Roe v Wade (legge che stabiliva il diritto costituzionale all’aborto negli Stati Uniti dal 1973), le condizioni della salute riproduttiva femminile sono decisamente cambiate. Basti pensare che solo lo scorso ottobre, una donna del Texas è stata costretta a portare avanti a lungo una gravidanza non vitale, rischiando di morire di sepsi. L’enfasi sulla vita del feto, anche a discapito di quella della madre, è un retaggio culturale duro a morire che colpisce anche altrove. Meno di un secolo fa anche in Italia non era raro che venisse chiesto al padre, in casi di emergenza, chi salvare, negando l’autodeterminazione della donna.

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