Tre italiani scomparsi in Messico: aperta inchiesta
Non si ha alcuna notizia sulla sorte dei tre scomparsi, venditori ambulanti in Messico: loro si chiamano Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino. Un silenzio che dura da 18 giorni.
Non si ha alcuna notizia sulla sorte dei tre scomparsi, venditori ambulanti in Messico: loro si chiamano Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino. Un silenzio che dura da 18 giorni.
È giallo sulla sparizione di tre italiani che si trovavano in una cittadina di 16mila abitanti a settecento chilometri da Città del Messico. A far scattare le indagini è la denuncia di una famiglia napoletana che ha fatto sapere di non avere più notizie dei propri cari dallo scorso 31 gennaio. 18 giorni di silenzio che li hanno gettati nello sconforto. Al momento – come conferma l’agenzia di stampa Ansa.it – non si ha alcuna notizia sulla sorte dei tre scomparsi, venditori ambulanti in Messico: loro si chiamano Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino.
Si tratta, nello specifico, di un uomo di 60 anni assieme al figlio di 25 e al nipote di 29 di cui si sono perse le tracce dal 31 gennaio. Sono scomparsi nel nulla, come fanno sapere i loro familiari in un comunicato:
Ad oggi non è pervenuta nessuna richiesta di riscatto, chiediamo la massima diffusione della notizia e delle foto segnaletiche.
Stando alle prime informazioni, Russo si trovava in Messico da tempo dove vendeva in strada prodotti acquistati a Napoli mentre figlio e nipote erano arrivati appena cinque giorni fa, anche loro per lavorare. L’ultimo contatto, secondo i familiari, risale al 31 gennaio scorso alle 15. In quell’occasione figlio e nipote provarono a chiamare il 60enne ma al cellulare non rispondeva nessuno. In Messico, tra l’altro, ci sono anche altri due figli di Russo, Francesco e Daniele: quest’ultimo è già rientrato in Italia e ha raccontato di aver chiesto proprio ad Antonio e Vincenzo di “andarlo a cercare”.
Antonio e Vincenzo, sempre secondo il racconto di Daniele Russo, si sarebbero messi alla ricerca di Raffaele Russo: partendo dal punto nel quale il Gps dell’auto noleggiata segnava l’ultima posizione, non hanno trovato né la macchina né l’uomo. I due, a quel punto, sarebbero stati avvicinati da diversi poliziotti a bordo di due moto e un’auto che avrebbero intimato loro di seguirli. “Antonio è riuscito a mandarmi una serie di messaggi su Whatsapp ma, ad un certo punto, anche i loro telefoni sono risultati spenti” ha spiegato Daniele. Queste le sue parole:
In un primo momento ci hanno detto che Antonio e Vincenzo erano stati arrestati e stavano andando all’ufficio, mentre di Raffaele non sapevano nulla. Ma durante una seconda telefonata questa versione è stata negata dalle autorità messicane.
Da quel momento si sono perse le tracce dei tre. I familiari temono che possa essere accaduto qualcosa ma negano problemi con la giustizia da parte dei loro familiari in Messico. A spiegarlo è una cugina degli scomparsi:
Loro sono solo lì per vendere giacche, non hanno nulla a che fare con la droga […] Lì funziona così, ti rapiscono e poi chiedono il riscatto. Ma finora nessuno si è fatto sentire.
La Procura di Roma, intanto, ha aperto un fascicolo d’indagine per la scomparsa dei tre cittadini italiani in Messico. Il procedimento è stato affidato al sostituto procuratore Sergio Colaiocco.
Giornalista e Videoreporter, nato e cresciuto a Catania. Attratto dal mondo del giornalismo fin dalla nascita, ha trasformato la sua più grande passione in un lavoro: racconta storie senza filtri, senza pregiudizi. Da buon sicilian...
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