La scoperta è stata fatta dai carabinieri: il ragazzino era in condizioni igienico-sanitarie precarie e in mezzo alle deiezioni di cani, gatti e conigli. Ora è stato affidato a una comunità protetta.
Stimolare l’indipendenza dei figli è certamente importante, ma lo scenario scoperto in un borgo della provincia di Treviso e che ha avuto per protagonista un 13enne, è sembrato quasi difficile da credere anche per i carabinieri che sono riusciti a soccorrerlo. Il ragazzino, infatti, ha trascorso quasi tutta l’estate 2022 da solo, avendo come unica compagnia un cane, due gatti e alcuni conigli. Attraverso un cellulare riusciva ad avere qualche contatto con l’esterno e a chiamare un dipendente di un supermercato di sua conoscenza che gli faceva recapitare la spesa.
Secondo la prima ricostruzione dei fatti realizzata dalle forze dell’ordine, la madre lo avrebbe abbandonato per lavorare in provincia di Verona, convinta di non poterlo portare con sé. Il padre, invece, era lontano da tempo, visto che si trovava in Ucraina per combattere dall’inizio della guerra, scoppiata ormai più di un anno fa.
La donna è stata ora denunciata per abbandono di minore e risulta essere irreperibile nonostante i ripetuti tentativi fatti dagli agenti. “Non sono ancora riuscita a contattarla” – sono state le parole del suo avvocato d’ufficio, Alessandra Della Libera a Mattino Cinque News.
Solo ora la vicenda è venuta allo scoperto, nessuno ne era conoscenza, nemmeno la scuola che il 13enne ha frequentato fino alla fine dello scorso anno scolastico. Da quanto riferito dai militari, al momento del ritrovamento, in cui risultava immerso tra sporcizia e rifiuti, il 13enne non aveva ancora ripreso a frequentare l’istituto a cui era iscritto.
Nessuno sembra essersi accorto di niente né si era insospettito, ma questo non fa che fare riflettere: “La casa sembrava chiusa. Non avevo nessuna percezione. Si trattava di una famiglia perbene, senza nessun problema” – ha detto un vicino ai microfoni del programma Mediaset. Al momento del loro ingresso nell’abitazione, però, i militari hanno sottolineato quanto le condizioni igienico sanitarie del ragazzino fossero precarie, oltre alla presenza delle deiezioni di animali sparse per i vari locali. Ora è stato affidato a una comunità protetta.
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