Un caso ancora veramente aperto, così anche una serie tv prova a indagare sull’assassinio di Tupac Shakur, stella del rap della West Coast, che rimane, a 22 anni dalla quella notte, ancora senza una colpevole. Una docu-serie che cerca di dare un nome e un volto all’assassino del giovane rapper ma che vuole anche raccontare la vita e le opere di un grande talento, un attivista, una star della musica amatissima dai suoi fans.

La docu-serie racconta la riapertura del caso fortemente voluta dalla madre dell’artista afro-americanom, Afeni Shakur, decisa a dare giustizia al suo adorato figlio: il detective Crump e la giornalista Stephanie Frederic provano a riaprire le indagini, riesaminano gli indizi, interrogano nuovi testimoni, ricostruendo l’omicidio e la vita di Tupac.

Saranno sei gli episodi di Tupac: il caso è aperto la serie in onda su  Crime+Investigation (in esclusiva su Sky al canale 119) prima visione assoluta da lunedì 24 settembre alle 22.00.

Tupac Amaru Shakur nasce il 16 giugno 1971 a New York, figlio di Billy Garland e di Afeni con il nome di Lesane Parish Crooks. Il piccolo viene ribattezzato Tupac Amaru Shakur a sei anni, in onore del rivoluzionario del Perù Tupac Amaru II che si ribellò contro i colonizzatori spagnoli. Studente di talento, lettore curioso, con il suo atteggiamento da duro Tupac ottiene il rispetto dei suoi coetanei: è in questo periodo che scrive il suo primo brano rap, ispirato dall’assassinio di un amico, firmato col soprannome di MC New York.

Una vita ricca di successi discografici ma anche di numerosi problemi con la legge, nonché di rapporti ostili con i rapper dell’East Coast, in particolare con il celebre Notorius B.I.G. Con oltre 85 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, è considerato il rapper più grande e influente mai esistito, nonostante la breve carriera musicale e la scomparsa a soli venticinque anni avvenuta il 13 settembre 1996 a Las Vegas in una sparatoria che tutt’oggi, a 22 anni dall’accadimento, non ha ancora trovato giustizia.

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