Gli uomini sono davvero esasperati e tocca interrogarci: ma in un altro modo

"Gli uomini sono esasperati. Non sono più al centro del mondo, non vengono più apprezzati solo perché sono uomini, e sono circondati da donne che parlano, esprimono con forza le loro opinioni, hanno ambizioni, e intendono prendere lo spazio che è loro e a cui hanno sempre rinunciato."

In un colpo solo Barbara Palombelli è riuscita a insinuare che sette donne morte ammazzate negli ultimi giorni fossero in qualche modo colpevoli per la sorte toccata loro, e a far passare l’idea che l’eliminazione fisica di una persona sia un’azione le cui ragioni vanno misurare e considerate.

Un colpo da maestra, indubbiamente.
Penso però che ci sia qualcosa di condivisibile in quello che ha detto Barbara Palombelli e che ci ha fatto giustamente indignare, ed è su questo punto che mi vorrei soffermare.

Gli uomini sono esasperati.
Lo sono, è vero.
Non tutti, ma troppi covano un risentimento nei confronti delle donne che cresce di giorno in giorno e che è acuito dalla totale incapacità di decifrare da cosa nasca e su cosa poggi. Odiano in modo scomposto, solo perché si sentono messi in discussione e non sono capaci di considerare la possibilità che la realtà stia cambiando, che le donne con cui interagiscono siano diverse dalle loro mamme e dalle loro nonne, pretendano libertà e indipendenza anche alzando la voce, e che di conseguenza alcuni privilegi di cui i maschi bianchi, eterosessuali e cisgender hanno sempre goduto ora debbano essere messi in discussione.

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Non sono mai stati educati a farlo, nessuno ha detto loro che l’identità non si trovava nella divisa cucita per loro dalla società ma andava cercata nell’interiorità e nella scoperta del sé al di là del ruolo di genere, e ora si trovano a fare i conti con un mondo in movimento per il quale alcuni comportamenti una volta tollerati o addirittura apprezzati, ora non vanno più bene.

Una qualunque donna che parli di parità e femminismo, di sessualità libera, di discriminazioni, che scriva e provi a fare divulgazione su questi temi, sa di cosa sto parlando: minacce di morte, minacce di stupro, aggressività e violenza verbale sono all’ordine del giorno.
Io stessa a volte ho la sensazione di essere seduta su una polveriera.

Gli uomini sono esasperati. Non sono più al centro del mondo, non vengono più apprezzati solo perché sono uomini, e sono circondati da donne che parlano, esprimono con forza le loro opinioni, hanno ambizioni, e intendono prendere lo spazio che è loro e a cui hanno sempre rinunciato.

Sì, gli uomini sono esasperati.
E parafrasando Palombelli è lecito farci delle domande e cercare delle risposte. Perché la soluzione a questa minaccia non si trova nei tribunali televisivi e nemmeno in quelli reali. Ma nelle scuole, in una diversa e sfaccettata rappresentazione della mascolinità, e nella presa di coscienza che ci troviamo davanti a una strage che non è destinata a cessare.

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