Pagati per disintossicarsi dai social: l'offerta per una vacanza alternativa
Disintossicazione digitale e vacanza retribuita: ecco un'iniziativa particolare per rientrare in contatto con la natura e fare smartphone detox.
Disintossicazione digitale e vacanza retribuita: ecco un'iniziativa particolare per rientrare in contatto con la natura e fare smartphone detox.
Quanto tempo trascorriamo di fronte allo schermo di uno smartphone o di un pc? Non si tratta solo di svago, di tenere i contatti con le persone attraverso i social network: a causa dell’epidemia di coronavirus, dal lockdown in poi molti di noi sono in smartworking, anche quelli che in passato, in un ufficio, alternavano le ore di lavoro su un computer a riunioni, sopralluoghi, materiali più analogici (come carta e penna) e magari anche una pausa caffè con i colleghi.
Sempre più spesso ci capita di dare un’occhiata ai report settimanali dei nostri device e all’incremento delle ore di utilizzo che questi registrano. E a più di una persona sarà capitato di pensare: ci dovrebbe essere un modo piacevole per disintossicarsi dalla tecnologia.
Era qualcosa che già alcuni di noi pensavano prima del lockdown: viviamo una vita troppo frenetica, troppo “connessa”. Abbiamo bisogno di “staccare”, e non come quando siamo in vacanza e la trascorriamo a postare le foto su Instagram. “Staccare” davvero. Sarebbe bello. Ma sarebbe meglio essere pagati per farlo? Certo che sì, unire l’utile al dilettevole è sempre fantastico. Su SatelliteInternet è partito una sorta di concorso a premi/offerta di lavoro davvero appetibile.
Funziona in questo modo: si affitta un camper dal sito in questione per un fine settimana e si sceglie un parco nazionale negli Stati Uniti da visitare. Per tre giorni non si dovranno utilizzare device digitali, che potranno però essere ripresi in mano la terza notte per condividere l’esperienza appena fatta grazie a un hotspot mobile. Quanto si verrà pagati: 1000 dollari, di cui 400 subito e 600 alla fine dell’esperienza, e inoltre si potrà usufruire di un rimborso spese per il camper fino ad altri 1000 dollari.
L’unico, per così dire, neo è che non si potranno scattare foto ricordo (anche se magari l’organizzazione farà delle eccezioni per macchinette usa e getta con rullini, dal gusto analogico e decisamente retrò). Sicuramente sarà consentito però utilizzare un navigatore satellitare, per raggiungere in sicurezza la propria destinazione. In pratica, si verrà pagati per disintossicarsi dalla tecnologia e al tempo stesso ci riapproprieremo delle emozioni: troppe volte finiamo per essere assorbiti dal vortice delle condivisioni e finiamo per filtrare concerti, mostre, suggestioni della natura attraverso i nostri schermi.
Ora potremo tornare a vedere con i nostri occhi e con quelli soltanto. Quali sono le limitazioni entro cui poter accedere all’offerta? Avere 25 anni e saper guidare un camper naturalmente, e inoltre avere una patente statunitense e un permesso per poter lavorare negli Stati Uniti. Si ha fino al 23 settembre per potersi candidare.
Secondo una ricerca pubblicata su Domo, ogni minuto che passa postiamo 347.222 stories su Instagram, ci sono 404.444 utenti Netflix connessi contemporaneamente in tutto il mondo, vengono caricate 500 ore di video su YouTube, 2.704 nuovi utenti istallano TikTok, pubblichiamo 150.000 nuovi status su Facebook oltre a 41.666.667 messaggi su WhatsApp, e infine 319 nuovi utenti si uniscono a Twitter. Secondo il report, che prende il titolo di Data Never Sleeps e giunge all’ottava edizione, questi numeri hanno subito un vistoso incremento a causa del coronavirus. Vogliamo restare in contatto con le persone a distanza, ma a che prezzo? Forse ci vuole per moltissimi di noi una disintossicazione digitale, ovviamente con il distanziamento sociale che la natura di un parco nazionale può offrire.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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