Continua a restare alta l’attenzione sul vaiolo delle scimmie, che nell’ultimo weekend di luglio 2022 ha fatto la prima vittima in Europa. In Italia in casi accertati sono arrivati a quota 505, e il Ministero della Salute ha emanato la sua prima circolare sulle norme e le linee guida da adottare nel caso di contatto con il virus.

Secondo l’ultimo bollettino, pubblicato il 2 agosto, l’infezione continua a svilupparsi quasi esclusivamente fra maschi tra i 18 e i 50 anni (501 casi), ma non si esclude possa estendersi anche ad altre fasce della popolazione. Tra le misure previste, la circolare parla anche di possibile quarantena “In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie”.

Nel documento, inoltre, si chiariscono anche le modalità di gestione dei pazienti positivi al vaiolo delle scimmie e dei loro contatti che “Devono essere identificati il prima possibile e informati della loro esposizione e del rischio di sviluppare l’infezione”. Mentre, per i contatti con esposizioni a basso rischio “È possibile adottare la sorveglianza passiva, autocontrollarsi e informare il proprio medico di famiglia”.

Oltre alle indicazioni rivolte agli operatori sanitari su come gestire casi sospetti e conclamati, la circolare, firmata dal direttore generale per la prevenzione Gianni Rezza, specifica che “Apposite indicazioni sulla strategia di vaccinazione in Italia contro il vaiolo delle scimmie saranno fornite con successiva pubblicazione”.

L’Istituto Spallanzani, secondo quando riferito dalla Regione Lazio, è pronto a partire con il vaccino del vaiolo per il virus monkeypox, ma resta in attesa del via libera del Ministero che deve ancora stabilire la platea per la somministrazione.

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