Le parole (importanti!) di Vanessa Ferrari sugli abusi nella ginnastica artistica

L'atleta, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e campionessa mondiale 2006, ha rotto il silenzio sul suo profilo social. "Conosco perfettamente questi aspetti, ho vissuto sulla mia pelle i problemi alimentari che a 19 anni mi mandarono in una clinica".

A scoperchiare il grande vaso di pandora era stata Nina Corradini, che ha denunciato abusi psicologici e diete forzate nel mondo della ginnastica agonistica italiana. Poi era stata la volta di Anna Basta. Ora è il turno di Vanessa Ferrari, argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020, che su Instagram ha voluto dire la sua sulla vicenda, pubblicando un lungo post con parole davvero importanti.

Quando sono comparse le prime notizie sulle denunce, da parte dei ginnasti di Ritmica e Aerobica, non sono rimasta affatto sorpresa“. Così l’atleta ha iniziato il suo racconto. Anche a lei, campionessa mondiale di ginnastica artistica nel 2006, è successo di non sentirsi abbastanza, fino al punto di entrare in un circolo vizioso, che a 19 anni l’ha portata a ed essere una delle pazienti in cura in una clinica per disturbi alimentari.

Conosco perfettamente questi aspetti, ho vissuto sulla mia pelle i problemi alimentari e all’età di 19 anni mi mandarono in una clinica a Verona e solo dopo un paio di anni sono guarita.

L’atleta ha poi voluto lanciare un appello a tutte quelle persone che in questo momento soffrono di disturbi alimentari: “Invito chiunque ne soffra a farsi aiutare perché è davvero fondamentale“. Poi ha continuato:

Ho avuto modo di confrontarmi anche con il pensiero di altri ginnasti ed ex ginnasti e spero che finalmente si possa intervenire definitivamente affinché la ginnastica, lo sport che amiamo, senza distinzione di sezioni o di livello, sia pulito.

Il pensiero della ginnasta è rivolto immancabilmente a chi ha denunciato:

Crediamo a quello che è stato denunciato e siamo vicinini a tutti voi, lo sport é fatto di sacrifici e di rinunce, ma prima di tutto, prima di qualsiasi risultato, vengono le persone e la loro salute. Quindi faccio appello all’umanitá delle persone perché penso che debba esserci un confine netto tra severità in ottica di disciplina e cattiveria

Vanessa Ferrari scrive queste parole il giorno prima di compiere 32 anni (il 10 novembre 2022), di cui 25 – come sottolinea – trascorsi nel mondo della ginnastica, fra aspetti positivi e negativi. Il suo invito è quello di non demonizzare la disciplina in sé, ma di costruire un fronte unito grazie al quale la situazione – si spera – possa migliorare.

Detto ciò, non sto cercando colpevoli e probabilmente nel profondo le persone non cambieranno mai, ma parlandone costantemente e denunciando tempestivamente spero che si possa far ragionare chi commette queste azioni e scegliere il modo migliore di agire. Concludo invitando a non demonizzare la ginnastica. Non è prendendo le distanze da un ambiente che le cose cambiano, perché la ginnastica é un mondo magnifico benché complesso, quindi non rendiamolo ancora più difficile, sta a noi il compito di proteggerlo.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!