Abortire è come uccidere una figlia? Il video shock della ginecologa

Sul web è diventata virale la clip di una dottoressa che paragona letteralmente l’omicidio di un bambino, nel caso specifico cita il caso della piccola Elena Del Pozzo, a un'interruzione di gravidanza dicendo che sono esattamente la stessa cosa.

Sul web è diventato virale il video di una ginecologa che paragona l’omicidio di un bambino, nel caso specifico la dottoressa cita il caso della piccola Elena Del Pozzo, a un aborto in gravidanza parlando di “ammazzare i propri figli”.

Le parole scioccanti di Monica Calcagni, così si chiama la ginecologa, hanno avuto un’eco enorme su internet e sono stata anche denunciate dall’avvocata Cathy La Torre, che ha riportato il video della dottoressa sul suo profilo Instagram.

“Tutti quelli che accusano la madre di Elena Del Pozzo sono poi quelli che non accusano le donne che abortiscono, che ammazzano i loro figli. Solo che quelli non sono mai nati, quindi non li hanno mai tenuti in braccio, in grembo o allattati. Ma non è la stessa cosa?”, dice la donna nella clip inizialmente pubblicata su TikTok e poi rimossa a causa dell’ondata di critiche.

“No, non è la stessa cosa”, tuona Cathy La Torre e noi non possiamo che riprendere le sue parole perché uccidere una figlia o un figlio, a coltellate o in qualsiasi altro modo, non può neanche lontanamente essere paragonato all’interruzione di gravidanza.

E proprio come sottolinea l’avvocata, “Abortire non è come uccidere” e aggiunge che “L’aborto NON è l’uccisione di qualcuno“, ma un diritto sacrosanto delle donne, conquistato con fatica e in anni di battaglie :“Affinché si possa scegliere del proprio corpo liberamente, determinando se portare avanti o no una gravidanza”.

Poi La Torre ricorda quando erano le donne a morire prima che l’aborto fosse legalizzato “Quando lo Stato preferiva far finta di non vedere” e “Quando la politica lasciava che le donne utilizzassero i cosiddetti ‘aborti clandestini'”.

Infine la legale annuncia che segnalerà l’accaduto all’Ordine dei medici:

Perché è bene che si capisca che le parole comportano delle responsabilità. Anche se sei una “influencer”. E soprattutto se sei una ginecologa. Paragonare un diritto a un reato, per di più tra i più abietti, è grave. Farlo davanti a un milione di persone, per lo più giovanissime, che ti seguono per acquisire consapevolezza, è gravissimo. Farlo da ginecologa, cioè in quanto figura che dovrebbe accompagnare – e non giudicare – le donne nell’esercizio di quel diritto, è inaudito.

La dottoressa, in alcuni suoi video precedenti, si è sempre dichiarata non obiettore di coscienza e ha anche spiegato di aver praticato diverse interruzioni di gravidanza nella sua carriera; inondata da commenti e critiche che le facevano notare la gravità delle sue parole, ha eliminato il video dai suoi contenuti e ha poi postato un ulteriore clip che ne spiega i motivi:

Mi sono resa conto che un video dove esprimevo una mia opinione, in maniera errata, è diventato virale e, considerando tutto l’odio che ho ricevuto, per tutelare la mia famiglia e i miei figli ho deciso di eliminare tutti i video. Chi mi conosce sa come sono fatta e stava uscendo una persona completamente diversa. Continuerò a postare consigli per le ragazze per una contraccezione consapevole e una sessualità informata.

@mytrashtime_ Si sara pentita? Non lo so…l’importante è che i contenuti siano stati eliminati! Grazie #ginecologacalcagni #aborto #martinapatti ♬ suono originale - mytrashtime

Calcagni ha tentato di spiegare che il suo intento era di invitare a non giudicare la mamma della piccola Elena, ma il discorso generale ha preso una piega sicuramente infelice che ha fatto indignare moltissime persone, fuori e dentro i social.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!