Quando Pamela Genini partecipò al reality: Vladimir Luxuria ricorda la 29enne uccisa a Milano

La conduttrice e attivista ha ricordato la 29enne uccisa a Milano, che aveva conosciuto dieci anni fa nel reality L’Isola di Adamo ed Eva. “Era solare, gentile, e rifiutò un corteggiamento perché lo trovò irrispettoso.”

«Sono rimasta malissimo. All’inizio non avevo collegato, ma poi mi è tornata subito in mente: il sorriso, la dolcezza, la solarità. Quando arrivò sul set era come se fosse entrato un raggio di sole».
Così Vladimir Luxuria ha ricordato Pamela Genini, la giovane donna di 29 anni uccisa il 14 ottobre a Milano dal compagno, Gianluca Soncin, 52 anni, che dopo il delitto ha tentato il suicidio.

Le due si erano conosciute nel 2015, durante le riprese del reality L’Isola di Adamo ed Eva, condotto da Luxuria su Deejay TV.

La partecipazione di Pamela Genini al reality

Nel suo ricordo ad Adnkronos, Luxuria ha riportato un episodio che oggi risuona con forza:

“Ricordo perfettamente la sua puntata, la terza. Lei arrivò come ‘seconda Eva’ per tentare l’Adamo della puntata, Riccardo, che perse la testa per lei e fu pronto a ‘mollare’ la prima ragazza. Pamela, però, pur sorridendo, declinò il suo corteggiamento. Disse che non le piaceva quel comportamento, lo trovò irrispettoso verso l’altra ragazza.”

Una scena leggera, nata in un contesto televisivo, ma che racconta già chi era Pamela Genini: una donna capace di affermare i propri limiti, di riconoscere la mancanza di rispetto, di sottrarsi con grazia ma con fermezza.

Luxuria ha ricordato anche la motivazione con cui Genini aveva deciso di partecipare al programma:

“Credo sinceramente che avesse partecipato non per visibilità o per soldi, ma perché era una sognatrice e credeva di poter trovare qualcosa di autentico.”

Una definizione che rispecchia la giovane donna anche nella vita quotidiana: modella e imprenditrice, originaria di Strozza (Bergamo), viveva tra Milano, Montecarlo e Dubai, dove si occupava di moda e di real estate di lusso.
Insieme a un’amica aveva fondato il brand di costumi EP SheLux, e da poco aveva curato la filiale di un’agenzia immobiliare nel Quadrilatero della Moda.

Pamela Genini, una donna indipendente

Pamela Genini amava i viaggi, la moda, il suo chihuahua Bianca — presenza costante nelle foto condivise sui social.
A settembre era stata a Venezia, dove aveva sfilato sul red carpet della Mostra del Cinema.

Dietro l’immagine patinata, però, c’era una donna normale: ambiziosa, indipendente, con un amore che aveva deciso di chiudere. E come troppe donne, ha pagato con la vita la libertà di dire basta.

“Bisognerebbe partire dalle scuole”

Nel suo commento, Luxuria ha aggiunto parole che dovrebbero risuonare oltre il lutto:

“È terribile. Bisognerebbe partire dalle scuole, parlare di educazione affettiva e sentimentale. Il rischio è l’assuefazione.”

Un richiamo necessario, perché il femminicidio non è una fatalità: è l’esito di una cultura che ancora confonde amore e possesso.

Nel ricordo di chi l’ha conosciuta, Pamela Genini resta una luce gentile.
E la sua storia, oggi, è anche un monito: non basta commuoversi, bisogna cambiare — nelle leggi, nell’educazione, nel linguaggio, nel modo in cui si raccontano le donne.

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