Volley femminile: chi sono le Azzurre campionesse d'Europa
Dalla capitana Miriam Sylla, molto seguita sui social, a Ofelia Malinov che sogna di aiutare le donne maltrattate: tutto sulle giocatrici della squadra guidata da Mazzanti.
Dalla capitana Miriam Sylla, molto seguita sui social, a Ofelia Malinov che sogna di aiutare le donne maltrattate: tutto sulle giocatrici della squadra guidata da Mazzanti.
La pallavolo femminile ce l’ha fatta. Dopo la sconfitta alle Olimpiadi di Tokyo 2020 nei quarti di finale proprio contro la Serbia, le Azzurre guidate da Davide Mazzanti, in un match disputato allo Stark Arena di Belgrado, hanno sconfitto le padrone di casa davanti ad oltre duemila spettatori portandosi a casa l’Europeo. A dodici anni di distanza dall’ultima finale disputata nel torneo continentale, e dall’ultimo oro, Cristina Chirichella, Paola Egonu, Miriam Sylla, Elena Pietrini, Ofelia Malinov (e tutto il team italiano) sono riuscite a tornare sul gradino più alto del podio.
Tutto grazie all’ottima prestazione delle giocatrici e alla sinergia che si è creata nel team. Ma conosciamo meglio queste campionesse. A capitanare la squadra è Miriam Sylla, 26 anni, nata a Palermo da genitori ivoriani. Amante dello sport, è attivissima sui social, dove sponsorizza le sue ricette light e promuove uno stile di vita sano. È molto legata a Paola Egonu, vincitrice del titolo migliore in campo in questo Europeo. Si conoscono e giocano insieme fin da ragazzine, sia in Nazionale che nel Conegliano. Sulla vittoria contro la Serbia ha dichiarato ai microfoni Rai: “Abbiamo dimostrato di aver imparato dalle tante cadute”.
Nata a Napoli il 10 febbraio del 1994, Cristina Chirichella arriva dai Colli Aminei, e fin da piccola si è appassionata al mondo del volley. Legatissima al fratello Gennaro – è per lui il tatuaggio dell’infinito che sfoggia sul polso – Cristina gioca nel Novara ed è fidanzata con Federico Rigamonti, pallavolista in Serie C proprio con il Novara. I due si conoscono dal 2016.
La chiamano tutti Lia, Ofelia Malinov, classe 1996, ha ereditato il suo nome dalla nonna. I genitori, entrambi sportivi, l’hanno sempre incoraggiata a seguire i suoi sogni e lei, a dieci anni, ha scelto quello della pallavolo. Studentessa di Scienze Giuridiche, ha dichiarato in una vecchia intervista alla Gazzetta dello Sport: “Mi piacerebbe fare qualcosa per aiutare le donne maltrattate. Ma non sull’onda emotiva del movimento #MeToo, in generale ho molto a cuore i problemi delle donne”.
“Vincere qui ci ha regalato una sensazione bellissima” ha detto invece Elena Pietrini dopo il match, come riporta la Nazione. “Probabilmente in pochi se lo aspettavano, ma io credevo fortemente nella mia squadra”. Schiacciatrice della Savino Del Bene Scandicci, Elena, classe 2000, ama moltissimo la pallavolo, la sua famiglia e i suoi cani.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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