Conquistare spazi e crearne di nuovi, e sicuri, per tutte e tutti

“Conquistiamoci spazio” è il tema della 13esima edizione del WeWorld Festival, che torna presso lo spazio BASE di Milano il 26, 27 e 28 maggio. Un appuntamento fisso ormai anche per Roba Da Donne, che da tre anni vede la partecipazione attiva all'interno del fitto programma di talk, mostre, performance e proiezioni di Ilaria Maria Dondi, giornalista e direttrice responsabile della testata.

Edizione numero tredici per il WeWorld Festival, che torna allo spazio BASE di Milano per una tre giorni dedicata alla condizione femminile nel nostro Paese e nel mondo. Edizione numero tre per Roba da Donne, che per il terzo anno di fila prende parte al prezioso appuntamento che prende il nome dall’organizzazione italiana indipendente che lo organizza, WeWorld, impegnata da 50 anni nel garantire i diritti di donne, bambine e bambini in 27 Paesi del Mondo..

Conquistiamoci spazio è il titolo di WeWorld Festival 2023, che intende rivendicare con forza lo spazio delle donne nel mondo dei diritti, del lavoro, ma anche nelle narrazioni

Dal 26 al 28 maggio prenderanno la parola, tra talk, foto, proiezioni italiane e internazionali e performance, tra le altre: l’economista Azzurra Rinaldi; le attiviste Giorgia Soleri, Lara Lago, Marina Cuollo, Sara Ventura, Federica Di Martino; l’avvocata Cathy La Torre; le autrici Corinna de Cesare, Francesca Bubba, Teresa Cinque; le attrici Antonella Questa, Valentina Melis; l’autore Lorenzo Gasparrini; Maschile Plurale, Guida senza Patente, e il collettivo La tenda in salotto.

Donne (s)oggetto – Corpi sul banco del mercato capitalista, il talk

Fonte: WeWorld Festival 2023

Alla nostra direttrice responsabile Ilaria Maria Dondi fa capo il talk Donne (s)oggetto – Corpi sul banco del mercato capitalista, in programma il 28 maggio alle 12:30, e che Dondi racconta così:

Le donne sono inquadrate – nelle leggi, come nelle narrazioni – quasi sempre come corpi: siamo corpi-incubatrici, corpi-sessualizzati, corpi-disumanizzati; corpi mercificati, giudicati, troppo qualcosa, o troppo poco qualcos’altro. Corpi sempre proprietà di qualcuno. Mai solo donne, persone, esseri umane…

“Your body is a battleground” (Il tuo corpo è un campo di battaglia” è l’emblematica opera fotografica realizzata da Barbara Kruger per la marcia femminista del 1989. Decenni dopo, non è cambiato nulla, ed è cambiato tutto. Negli ultimi anni in particolare, si stanno mettendo in discussione diritti che si pensavano acquisiti ma che, quando si parla di donne, soggettività non conformi, autodeterminazione e minoranza – lo sappiamo bene! – non lo sono mai. Il campo di battaglia è lo stesso, e serve parlarne, prenderne consapevolezza. Ora più che mai.

Se battaglia sui nostri corpi deve essere – com’è – che almeno sia una battaglia da protagoniste: una lotta di resistenza e liberazione. A oltranza.

WeWorld Festival 2023: “Conquistiamoci spazio”, focus sul programma

La tre giorni ad accesso libero e gratuito si aprirà il 26 maggio con i saluti degli assessori Tommaso Sacchi (Cultura) e Alessia Cappello (Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro), e con la presentazione delle mostre fotografiche di Chiara Fossati – che porterà la sua serie fotografica Comete!, che racconta vita, sogni e prospettive per il futuro delle adolescenti nelle aree suburbane d’Italia -, e  di Alessandro Cinque,  al Festival con Il Prezzo della Terra, realizzato con la ONG e centrato sull’impatto dell’estrazione mineraria in Sud America sulle comunità e sull’ambiente; presenti anche la photo editor di D – La Repubblica delle donne Manila Camarini, curatrice di entrambe le mostre, e la presidente del Grin Anna Acquistapace. Ad aprire ufficialmente il festival Marco Chiesara, Presidente WeWorld, che ha parlato espressamente degli obiettivi di questa tredicesima edizione:

Nelle scorse edizioni abbiamo puntato i riflettori su stereotipi e barriere che ci impediscono di realizzare il potenziale delle donne e di raggiungere l’empowerment. Quest’anno vorremmo andare oltre e dare – in ogni incontro – alle persone uno spunto per produrre un cambiamento.

In Italia esiste ancora una ‘questione femminile’ e persistono, in alcuni casi peggiorano, condizioni di esclusione di donne, bambini e bambine. Per eliminarle serve un lavoro profondo, di natura politica, istituzionale ma anche culturale: al Festival vogliamo portare esempi positivi, modelli, spunti di discussione per trovare nuove strade affinché le donne possano conquistare finalmente tutti gli spazi che meritano.

La condizione femminile e gli stereotipi di genere che spesso opprimono le donne nei più diversi contesti, dalla maternità alle professioni, dalla politica alla cultura, dalla narrazione dei corpi alla giustizia sessuale, saranno dunque al centro di talk, incontri, e dei sette film nazionali e internazionali proiettati nella tre giorni.

Dopo il momento di formazione dedicato ai giornalisti, in collaborazione con l’OdG della Lombardia, via sabato 27 maggio al primo talk, Maternità a modo mio. Come liberarsi dai sensi di colpa e superare la pressione sociale, per ridiscutere la narrazione della maternità e riflettere sugli spazi nuovi da conquistare al suo interno, con Francesca Bubba, scrittrice e attivista digitale, la psicoterapeuta Sonia Castelli (Eva in rosso) e Daniele Marzano e Mickol Lopez (“Guida senza patente”).

WeCare. Senza giustizia sessuale e riproduttiva non ci può essere parità di genere, sulla giustizia sessuale e riproduttiva, sarà invece il titolo del talk con l’attivista e poeta Giorgia Soleri, la doula Francesca Palazzetti alias Mamma Frau, Martina Albini di WeWorld e l’esperta di gender Alice Macharia. Qui l’attenzione sarà focalizzata sul report WeWorld WE CARE. Atlante della salute sessuale, riproduttiva, materna, infantile e adolescenziale nel mondo e sui dati da esso raccolti; per citarne alcuni:

  • ogni due minuti una donna muore nel mondo per cause risolvibili legate a parto e gravidanza.
  • il 45% degli aborti praticati nel mondo non sono sicuri.

La giornata di sabato si chiude con la lettura, che anticipa il tour della performance teatrale, “Stai zitta!“, basata sul libro di Michela Murgia, che vedrà protagoniste Antonella Questa, Teresa Cinque e Valentina Melis, con la regia di Marta Dalla Via.

Alle 12:30 di domenica 28 maggio l’appuntamento con Donne (s)oggetto. Corpi sul banco del mercato capitalista, moderato dalla direttrice responsabile di Roba da Donne Ilaria Maria Dondi, con la partecipazione delle attiviste Francesca Bubba e Nogaye Ndiaye e di Sara Ventura, ex tennista professionista ora life coach.

Al WeWorld Festival spazio, come detto, anche al cinema, con sette proiezioni nazionali e straniere. Questo il calendario:

Sabato 27 maggio

  • Ore 9.30 – 11.30 – Nezhou – Il buco nel cielo di Soudade Kaadan
  • Ore 12.00 – 13.30 – Piano Piano di Nicola Prosatore
  • Ore 15.30 – 16.30 – Il prezzo della terra del fotografo e regista Alessandro Cinque, con Giorgio Ghiotti
  • Ore 16.30-18.30 Anteprima: Wonder Women Series, quattro episodi realizzati da WeWorld e Unknown Media all’interno della campagna europea #ClimateofChange, con il contributo di Regione Lombardia.

Domenica 28 maggio

  • Ore 11.00 – 13.00 Woman di Yann Arthus-Bertrand e Anastasia Mikova
  • Ore 15.00 – 17.00 NINJA BABY di Yngvild Sve Flikke
  • Ore 18.30 – 20.00 Along the Way di Mijke De Jong

Il Festival sarà preceduto, da Uniformity, evento in collaborazione con BASE Milano e Perimetro, il 24 maggio alle 19.30: una serata di incontro con lə fotografə vincitorə di UNIFORMITY, la “call for images” promossa da BASE Milano, Perimetro e WeWorld, in cui si parlerà di come l’aspetto esteriore incide sulla nostra capacità di guardare e accettare il diverso.

Potete trovare il programma completo del Festival QUI.

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