"Sciacalli e avvoltoi": lo sfogo di Tiziano Ferro e la dedica a chi gli è stato vicino

L'accusa aveva chiesto per Tiziano Ferro una condanna ad un anno: secondo la Procura avrebbe commesso un'evasione fiscale da oltre 3 milioni di euro trasferendo fittiziamente la sua residenza in Gran Bretagna così da non pagare tasse in Italia.

“Sono sempre stato zitto, sopportando in silenzio i giudizi e le offese di sciacalli ed avvoltoi che mi si scagliavano contro senza neanche chiedersi davvero quale fosse la verità. Ho avuto la fortuna di potermi difendere, al contrario di tante persone che sono state perseguitate fino a crollare. Il mio pensiero va a loro. Questa, però, la dedico a chi mi è stato accanto”, queste le parole di Tiziano Ferro che, in un post su Facebook, rompe il silenzio sull’accusa di aver commesso reati fiscali in Italia.

Ieri, infatti, come riporta l’agenzia di stampa Ansa.it, il Tribunale di Latina ha assolto Tiziano Ferro con la formula “perché il fatto non sussiste” da tutte le accuse che gli erano state mosse in un procedimento penale che lo vedeva imputato per reati fiscali. In un comunicato diffuso dallo staff del noto cantante, è emerso che nel trasferimento fiscale non c’era stato nulla di fittizio e che la condotta di Tiziano Ferro è sempre stata improntata alla massima trasparenza e correttezza, nonostante le accuse che gli erano piombate addosso.

Non sono stati mesi facili per Tiziano Ferro che, in questi mesi, ha potuto far valere le sue ragioni: il giudice, infatti, lo ha assolto con la più ampia formula prevista dal codice. La sentenza è stata emessa dal giudice del Tribunale di Latina Giorgia Castriota.

L’accusa, invece, aveva chiesto per Tiziano Ferro una condanna ad un anno: secondo la Procura, infatti, il cantante avrebbe commesso un’evasione fiscale record da oltre 3 milioni di euro trasferendo fittiziamente la sua residenza in Gran Bretagna tra il 2006 e il 2008 e sottraendosi, di fatto, alla tassazione italiana.

Nel dibattimento, l’avvocato Giulia Bongiorno, legale di Tiziano Ferro, ha fatto presente come nel trasferimento non ci fosse nulla di fittizio. E il giudice gli ha dato ragione chiudendo, una volta per tutte, una vicenda spiacevole.

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