19 bambini e 2 adulti uccisi in una scuola elementare in Texas
Sparatoria in USA: un ragazzo di 18 anni ha fatto irruzione in una scuola elementare in Texas, uccidendo 21 persone, 19 dei quali erano bambini.
Sparatoria in USA: un ragazzo di 18 anni ha fatto irruzione in una scuola elementare in Texas, uccidendo 21 persone, 19 dei quali erano bambini.
L’assassino, che è stato in seguito ucciso al termine di uno scontro a fuoco con gli agenti di polizia, si chiamava Salvador Ramos, 18 anni, ed era un ex alunno della scuola elementare in cui ha aperto il fuoco, la Elementary School di Uvalde, vicino a San Antonio, che conta circa 600 studenti.
La stima riporta 19 bambini uccisi e 2 insegnanti: si tratta di uno dei massacri peggiori nella storia degli USA, e ricorda il massacro di Sandy Hook del 2012, quando il 20enne Adam Lanza uccise 26 persone di cui 20 bambini.
Secondo le prime ricostruzioni, come riporta la stampa, Ramos ha sparato prima a sua nonna a casa sua, ferendola, poi è corso nella scuola e ha iniziato a sparare, intorno alle 13, ora locale: i soccorritori sono arrivati alle 13.06, ma in quei 6 minuti Ramos aveva già iniziato a uccidere. Ramos aveva una pistola ma probabilmente, come afferma la stampa, aveva anche un fucile. I motivi del gesto non sono ancora chiari.
Le dinamiche sono ancora da esaminare: le autorità stanno per esempio cercando di capire se il ragazzo abbia acquistato le armi legalmente in Texas, che è uno stato repubblicano in cui le restrizioni sulla vendita e il possesso delle armi da fuoco sono molto limitate.
La sparatoria in Texas è avvenuta a distanza di meno di due settimane da un’altra sparatoria, a New York: un 18enne suprematista bianco ha infatti aperto il fuoco in un supermercato di Buffalo uccidendo 10 persone tra clienti e lavoratori.
Questa ennesima tragedia ha riacceso il dibattito in USA sul controllo delle armi: il presidente Joe Biden ha detto alla nazione, come riportano i media, che è giunto il momento di “trasformare questo dolore in azione” e cambiare le leggi sulle armi. “Come Paese dobbiamo chiederci: quando, in nome di Dio, ci opporremo alla lobby delle armi? Questo genere di sparatorie di massa raramente accadono altrove nel mondo. Perché siamo disposti a convivere con questa carneficina?” ha detto durante un discorso alla Casa Bianca.
La politica democratica Alexandria Ocasio-Cortez, membro della Camera dei Rappresentanti, ha postato un commento sui suoi social che invita a riflettere.
“Niente di più assurdo che essere pro-vita mentre si sostengono leggi che consentono che i bambini vengano fucilati nelle loro scuole, clienti al supermercato… o chiunque si trovi in un luogo affollato. É un’idolatria della violenza. E deve finire“, ha scritto la rappresentante del 14esimo distretto di New York, riferendosi alla difficile situazione dell’aborto in America, in cui la Corte Suprema USA e i pro-vita stanno tentando di annullare la legge Roe v Wade, che legalizza l’aborto.
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