In un documento fatto trapelare dalla rivista Politico lunedì, scritto dal giudice Samuel Alito, sembra che la corte suprema degli Stati Uniti abbia provvisoriamente votato per ribaltare Roe v Wade, la storica sentenza che ha legalizzato l’aborto a livello nazionale in USA.

Nella bozza circolata si legge che “È tempo di dare ascolto alla costituzione e restituire la questione dell’aborto ai rappresentanti eletti del popolo“. Nel documento si aggiunge che altri giudici nominati dai repubblicani – Clarence Thomas, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett – hanno votato con Alito nella conferenza.

Neal Katyal, un ex procuratore generale degli Stati Uniti, ha twittato: “Ho scansionato rapidamente la bozza e sembra legittima. Ciò significa che c’è stato un voto preliminare per annullare completamente Roe v Wade e che la maggioranza della corte è d’accordo“, ha scritto.

Ovviamente, un documento non è ritenuto valido finché non viene presentato in tribunale, perciò c’è ancora la speranza che i giudici possano cambiare idea. La notizia ha già scatenato molte proteste da parte degli attivisti, che si sono radunati davanti al palazzo della Corte Suprema.

Ma cosa succederebbe se la sentenza Roe v Wade venisse davvero revocata?

A quel punto, ogni stato USA potrebbe decidere di limitare o vietare l’aborto. Considerando che diversi stati a guida repubblicana hanno già approvato leggi sull’aborto molto restrittive in attesa di una tale sentenza della corte suprema che, grazie a tre nomine di Donald Trump, ora ha una maggioranza conservatrice di 6 a 3, la situazione sarebbe tragica. Se Roe v Wade dovesse essere ribaltata, almeno 26 stati ostili all’aborto lo bandirebbero immediatamente o il più rapidamente possibile, secondo il Guttmacher Institute.

Un rapporto sull’aborto per la National Association of Criminal Defence Attorneys (NACDL) mette in luce come la caduta di Roe v Wade consentirebbe agli stati contro l’aborto di accusare le donne di omicidio, abuso di minori e aggressione. Anche i partner delle donne verrebbero accusati di omicidio di secondo grado, violenza domestica e abuso di minori.

Gli esperti, come riporta il Guardian, affermano che le accuse potrebbero essere rivolte anche contro un’ampia gamma di amici, persone care o consulenti, come le reti di fondi per l’aborto che aiutano le persone a trovare delle cliniche per abortire.

Molte donne, secondo gli attivisti, invece di fare viaggi lunghi e costosi per abortire in stati pro aborto come il Kansas, l’Illinois o New York si vedrebbero costrette ad abortire in modi illegali e a volte pericolosi. I poveri, i giovani e le persone di colore farebbero uso di metodi proibiti non avendo altra scelta e si verrebbe a creare un altro livello di razzismo e classismo nel sistema di giustizia penale.

La presidente della Camera Nancy Pelosi e il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer hanno rilasciato una dichiarazione, come riporta la stampa, in cui affermano che revocare la legge Roe v Wade sarebbe “un abominio, una delle decisioni peggiori e dannose della storia moderna“.

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