"A 23 anni mi sono fatta asportare le tube, è stata la scelta giusta"
Francesca Guacci, 28 anni, racconta di essersi fatta asportare le tube di Falloppio a 23 anni per non restare incinta: "So di aver fatto la scelta giusta per me".
Francesca Guacci, 28 anni, racconta di essersi fatta asportare le tube di Falloppio a 23 anni per non restare incinta: "So di aver fatto la scelta giusta per me".
Francesca Guacci, di Massanzago, in provincia di Padova, ha 28 anni ed è una fitness influencer. A 23 anni ha deciso di farsi asportare entrambe le tube di Falloppio per evitare di rimanere incinta: una decisione ponderata che definisce una scelta ben consapevole, che Guacci aveva fatto da tempo.
“L’essere madre è una cosa che sento del tutto estranea“, ha spiegato Guacci a Vanity Fair. “Ho sempre avuto molta considerazione per quella che è la genitorialità e sento che non fa per me… in realtà i bambini mi piacciono molto, mi fanno una grandissima tenerezza. Un figlio mio, però, assolutamente no: non riesco nemmeno a concepire il pensiero“, ha aggiunto la ragazza, che ha sempre avuto le idee ben chiare in fatto di maternità.
Proprio perché ha sempre saputo di non voler avere figli, la ragazza ha deciso di sottoporsi a 23 anni a un intervento di salpingectomia bilaterale, ovvero la rimozione chirurgica delle tube di Falloppio, che servono proprio per trasportare gli ovuli dalle ovaie all’utero, dove poi verranno fecondati. Questo tipo di operazione impedisce di poter restare incinta durante un rapporto sessuale.
Guacci ha sottolineato a Vantiry Fair che la sua non è stata affatto una decisione difficile, perché ha semplicemente seguito quella che era la sua “natura“, la sua “essenza“. “Ho sempre sentito questa consapevolezza viscerale fin da quando ero piccola“, ha aggiunto Guacci, spiegando che a motivare la sua scelta non sono stati fattori esterni come la condizione socio-economica, la situazione ambientale, la paura di una gravidanza o altro, ma si è trattato semplicemente di “una consapevolezza, la presa di coscienza di un desiderio profondo“.
Una cosa che Francesca Guacci ha voluto puntualizzare è che il suo intervento, seppur irreversibile, non è sterilizzante: anche se le tube vengono asportate, infatti, “le ovaie e l’utero restano, il ciclo mestruale continua e pertanto si è potenzialmente fertili“, ha dichiarato Guacci, spiegando che se mai qualcuna si pentisse o cambiasse idea potrebbe rimanere incinta attraverso la fecondazione in vitro.
“Per una personalità come la mia che sapeva di non voler mai diventare madre era un patimento doversi affidare a mezzi temporanei e non sicuri al cento per cento“, ha aggiunto Guacci, riguardo alla scelta di un intervento rispetto ai classici contraccettivi. “Non riuscivo più a sopportarlo“.
Adesso Guacci usa ancora i preservativi, per proteggersi da malattie sessualmente trasmissibili, ma non ha più obblighi di nessun tipo: nel suo caso “era veramente una perdita di tempo e anche di salute, visto che la stessa pillola non mi faceva bene“.
La ragazza ha poi ricordato la negativa reazione dei medici davanti alla sua scelta: “Ho faticato già per ottenere la ricetta bianca di primo accesso dal mio ginecologo e poi, nell’ospedale a cui mi ero rivolta, dopo un colloquio preliminare hanno rifiutato la mia richiesta, peraltro denigrandomi e dandomi della snaturata. Mi è stata persino consigliata caldamente una perizia psichiatrica…“, ha detto. “Per tanto tempo, durante questa mia ricerca di riscontro medico, si è sempre insistito sul concetto di illegalità: molti medici sostenevano che non fosse una scelta legale, che la mia fosse una richiesta eccessiva, contro natura e che in Italia non l’avrebbero mai fatto“.
Francesca Guacci non si è mai pentita della sua scelta e sa che per lei questa è stata la scelta giusta: “Sono molto fiera della mia scelta. Non mi sono sottratta quando mi è stato chiesto di parlarne e raccontare questa mia esperienza… un po’ per gratificazione personale, un po’ per aiutare altre donne nella mia situazione“.
Vegetariana, amante dei libri, dello sport e di qualsiasi cosa sia vecchio di 500 anni o più.
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